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1° maggio: Festa dei Lavoratori

Questa celebrazione costituisce non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche un giorno utile per ricordare il passato

Il 1° maggio di ogni anno si celebra in molti paesi del mondo la Festa del Lavoro, nata con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali, gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe battaglie e per garantirne i diritti.

Costituisce non solo un giorno in cui riposarsi, ma anche un giorno utile per ricordare il passato. Questa festa affonda le sue radici nel periodo delle numerose manifestazioni prodotte dagli operai delle fabbriche durante la Rivoluzione industriale negli Stati Uniti d’America, i quali chiedevano la riduzione della giornata lavorativa, che all’epoca arrivava a 12 o 16 ore di lavoro.

Il primo provvedimento arrivò nel 1866 quando a Chicago fu approvata la legge delle otto ore lavorative giornaliere, la quale entrò in vigore l’anno dopo, il 1° maggio 1867, e per l’occasione fu organizzata un’importante manifestazione a cui parteciparono diecimila persone. La conquista delle otto ore lavorative ebbe un’espansione lenta e graduale in tutto il territorio statunitense, ma solo in occasione del diciannovesimo anniversario dell’entrata in vigore di tale legge, fu deciso il 1° maggio come il giorno di scadenza limite per estendere tale legge in tutto il territorio americano, pena l’astensione dal lavoro, con uno sciopero generale a oltranza.

In quel giorno, anche Chicago partecipò allo sciopero generale e la polizia, chiamata a reprimere l’assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone molti; mentre gli anarchici, per protestare contro tale brutalità, organizzarono una manifestazione. Questa situazione culminò qualche giorno dopo quando gli anarchici, da una traversa della piazza principale della città, lanciarono una bomba che provocò la morte di sei poliziotti. Otto persone collegate con le proteste furono arrestate e per sette di loro la sentenza fu di condanna a morte. La notizia della sentenza indignò gli operai di tutto il mondo e i condannati diventarono i ‘Martiri di Chicago’.

Le ultime parole di August Spies, un anarchico condannato furono: “verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più forte delle voci che strangolate oggi”; mentre quelle di un altro: “fate sentire la voce del popolo”.

Nel 1887, Grover Cleveland, l’allora presidente degli Stati Uniti d’America, ritenne che il 1° maggio diventasse una data per commemorare gli episodi sanguinosi di Chicago, diventati famosi in molti stati americani ed europei.

Al Congresso Internazionale di Parigi del 1889, che diede vita alla Seconda Internazionale, il giorno 1° maggio fu dichiarato come la Festa Internazionale dei Lavoratori, la quale fu adottata da molti paesi nel mondo e nel 1955 dalla Chiesa, quando Papa Pio XII istituì la festa di San Giuseppe lavoratore per far condividere a pieno titolo dai lavoratori cattolici questa festa.

In Italia la festa del 1° Maggio fu introdotta ufficialmente nel 1891.

A partire dal 1924, durante il ventennio fascista, la celebrazione della festa fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, diventando un giorno festivo con la denominazione “Natale di Roma-Festa del Lavoro”. Con la fine del conflitto fu poi riportata al primo maggio, mantenendo lo status di giorno festivo.

Nell’arte il tema delle condizioni in cui vivevano i lavoratori nelle diverse epoche e il loro sfruttamento è stato denunciato da molti artisti.

Un’opera diventata simbolo di rivendicazione che celebra il primo maggio è il noto dipinto realizzato da Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901, conosciuto come “Il quarto stato”. Simbolo della società del XX secolo, rappresenta lo sciopero dei lavoratori e simboleggia non solo la protesta sociale, ma anche la nascita del proletariato: nuova classe sociale che diventa consapevole dei propri diritti nei confronti della società industriale.

Un altro dipinto è “Mangiatori di patate” di Vincent Van Gogh, realizzato nel 1885: rappresenta alcuni contadini che consumano il pasto serale, un piatto di patate, all’interno di una povera stanza. Van Gogh si sente come uno di loro poiché anche i contadini, come lui, soffrono e trova ingiusto il modo in cui nonostante i loro sacrifici e sforzi debbano vivere in modo così misero. L’opera sottolinea la continua fatica fisica di chi consuma la propria vita nel lavoro dei campi.

Per celebrare il 1° maggio, inoltre, dal 1990 si organizza un concerto a Roma nella piazza di San Giovanni in Laterano. Il “concertone” è rivolto soprattutto ai giovani, partecipano molti gruppi musicali e cantanti ed è seguito da migliaia di persone, oltre ad essere trasmesso in diretta televisiva dalla Rai. Un altro concerto ha luogo ogni anno a partire dal 2013 a Taranto, nel parco archeologico delle mura greche, il quale prevede la partecipazione di numerosi artisti e di importanti interventi di associazioni e comitati, con attività di denuncia e lotta per i diritti umani, dell’ambiente e dei lavoratori.

Buon 1° maggio a tutti!

Martina Riccheo

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