Seducente, misterioso e sempre attuale pur essendo ultracentenario: è uno dei balli più praticati del mondo ed è il protagonista della nostra ricorrenza del giorno. Stiamo parlando del tango argentino, e lo facciamo in occasione della Giornata Mondiale del Tango che si celebra oggi, 11 dicembre.
Questa danza, un tempo considerata pericolosamente erotica e trasgressiva a causa della estrema vicinanza e dell’empatia che si genera fra i ballerini, è nata nei quartieri poveri di Buenos Aires e di Montevideo intorno al 1880, e i primi a ballarla pare siano stati gli emigrati europei. Non ci volle molto prima che i passi languidi ed eleganti del tango però, conquistassero una platea ben più ampia, elevandolo a ballo socialmente accettato.
Negli anni ’20, complici le tratte commerciali delle navi e il via vai di marinai e viaggiatori tra vecchio e nuovo continente, il tango raggiunse l’Europa e anche l’Italia, conquistandole. Già negli anni Trenta le scuole di danza iniziarono ad insegnarne la tecnica e questo ballo si diffuse sempre di più. Molto vivace la scena parigina, e – cosa piuttosto insolita – quella di Istanbul, dove il tango riuscì a mescolarsi con la cultura locale creando un filone importante per gli appassionati.
Multiculturale per definizione, il tango nasce in quelle periferie multietniche dove i migranti da ogni angolo del mondo vivono fianco a fianco, condividendo culture, cucine, conoscenze e sonorità. È proprio questo il contesto che fa da culla alla nascita del tango, in cui i ritmi africani e indigeni si sono amalgamati alle melodie più europee, creando spartiti unici nel loro genere.
Dopo un breve periodo di oblio dovuto all’esplosione del rock’n’roll, il tango tornò alla ribalta, grazie anche ad artisti immensi come Astor Piazzolla e Carlos Gardel. Proprio a Gardel e ancora prima a Julio De Caro si deve la scelta della data della Giornata Mondiale del Tango.
L’11 dicembre è infatti la data di nascita di entrambi questi mostri sacri del tango, dettaglio che non è sfuggito a Ben Molar, altro compositore, che appena realizzata la straordinaria coincidenza decise di non farla passare inosservata. Armato di pazienza mise in moto la macchina istituzionale necessaria, e supportato da associazioni, musicisti e intellettuali, riuscì ad ottenere l’istituzione del Día nacional del tango nel 1977.
Questa data divenne famosa nel mondo, e onorata da tutti gli appassionati con competizioni, incontri danzanti e manifestazioni a tema, diventando nel tempo una ricorrenza mondiale. A più di cento anni dalla sua nascita, il tango mantiene forte il suo spirito moderno e un po’ sovversivo; parallelamente alle manifestazioni ufficiali infatti, ancora oggi gli appassionati amano darsi appuntamento in milonghe “clandestine”, serate diffuse solo attraverso il passaparola, in cui improvvisamente, in location un po’ nascoste e con impianti spesso di fortuna, si posso sentire le note irriconoscibili del tango risuonare tra i palazzi e osservare rapiti i passi dei tangueri inseguirsi sui marciapiedi. Un’atmosfera magica e fuori dal tempo, che riporta tutti, ballerini e passanti, a quelle feste improvvisate nei barrios di Buenos Aires.
