Oggi 23 aprile, si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, instaurata nel 1996 dall’Unesco per sostenere la scrittura e la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright.
In verità la Giornata ha origini più lontane nel tempo: con una spumeggiante ambientazione catalana degli anni ‘20, quando lo scrittore Vicente Clavel Andrés riuscì a proporre e organizzare un evento per promuovere la lettura nel territorio. Il 7 ottobre 1929, un numero elevato di librai allestirono, durante l’Esposizione Universale di Barcellona, bancarelle e chioschi proponendo nuove letture alla comunità: l’iniziativa ebbe un tale successo da rendere questa data celebrativa dell’evento.
Quindi perché la data è stata cambiata?
L’Unesco ha deciso di far sì che quell’evento potesse essere celebrato a livello globale e di utilizzare la data del 23 aprile, per omaggiare ben tre personalità di spicco nel panorama letterario, defunte in quel giorno del 1616: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega. Gli scrittori sono rispettivamente autori, tra le altre, di tre opere-pilastro quali Romeo e Giulietta (1596), Don Chisciotte della Mancia (1615) e Commentari reali degli Inca (1609).
In un’epoca in cui la globalizzazione avanza a passo sicuro e svelto, in cui i nostri profili social sono tutti affacciati a una stessa realtà sterile, proposta e riproposta, il rischio di dimenticarsi l’importanza dell’immedesimarsi nell’altro è dietro l’angolo. I libri, invece, sono abili più di qualsiasi schermo a connetterci con realtà distanti dal nostro quotidiano, capaci di spalancare le barriere del nostro pensiero.
Ad oggi, abbiamo la possibilità di accedere a tutto o quasi il patrimonio librario del mondo, questo però ha delle criticità per quanto riguarda i diritti d’autore, tutelati dalla Leggi nazionali di riferimento.
L’Unesco ha scelto di dedicare la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore 2023 alla sensibilizzazione delle lingue indigene – in scomparsa – e alla loro storia letteraria scritta e orale, purtroppo poco approfondita dai più.