La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro compie vent’anni. Istituita nel 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro, come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali, la ricorrenza si celebra, ogni anno, il 28 aprile, per ricordare la data della promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro).
Lavoratori, datori di lavoro, governi e enti di tutto il mondo sono attivi nel settore della salute e della sicurezza, ponendo l’accento sulla necessità di creare una nuova «cultura della sicurezza» al fine di ridurre o prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che provocano, in media, 6000 morti al giorno.
Da Addis Abeba allo Zimbabwe, da Bhopal al Belgio, l’ILO e i suoi costituenti organizzano una serie di eventi che includono commemorazioni dei lavoratori morti o feriti sul luogo di lavoro, conferenze, manifestazioni e dibattiti pubblici intesi a promuovere una la cultura della sicurezza.
Quest’anno, la celebrazione coincide con il ventesimo anniversario di una delle peggiori catastrofi chimiche mai avvenute — nel 1984, a Bhopal (India), l’esplosione della fabbrica di pesticidi della Union Carbide uccise 2 500 persone e ne ferì oltre 200 000 nell’arco di poche ore, causando negli anni successivi altri 20 000 morti. In un rapporto speciale intitolato Lavoro sicuro e cultura della sicurezza, l’Ufficio internazionale del Lavoro rileva che nonostante la tragedia di Bophal abbia suscitato una presa di coscienza sui pericoli degli incidenti industriali, il rischio che accadano altri incidenti analoghi è tuttora presente e richiede una risposta su larga scala.
Ogni anno, le sostanze pericolose causano la morte di 400 000 persone; secondo l’Ufficio internazionale del Lavoro, questa cifra rappresenta solo una parte del numero annuale di incidenti mortali sul lavoro (oltre 2 milioni) e dei casi di malattie professionali (oltre 160 000 milioni). Questi dati allarmanti dimostrano la necessità di adottare misure di prevenzione più efficaci traendo spunto dalle Convenzioni e dalle misure di sicurezza concrete formulate dall’Ufficio internazionale del Lavoro. Questo è il primo passo verso una vera «cultura della sicurezza» a livello mondiale.