“Vedo stelle che cadono, è la notte dei desideri”: Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti sembra parlare proprio della notte di San Lorenzo, la più magica dell’estate, che cade
ogni anno il 10 agosto e racchiude in sé una straordinaria varietà di storie e leggende,
tutte legate da un filo conduttore… o forse sarebbe meglio dire uno sciame. Ecco quali
sono i racconti che più di tutti rappresentano la notte di San Lorenzo.
Quello che accomuna tutti i miti legati alla notte di San Lorenzo, infatti, è il legame astronomico con le Perseidi, lo sciame di meteore lasciate dalla cometa Swift-Tuttle che
la Terra incontra periodicamente quando attraversa la sua traiettoria. Come sappiamo l’apice di visibilità delle stelle cadenti si è ormai spostato qualche giorno più avanti
rispetto al passato: questo è dovuto ad un fenomeno chiamato precessione degli equinozi che ha fatto sì che negli anni cambiasse progressivamente il momento in
cui le Perseidi sono più visibili.
Nei tempi moderni la notte di San Lorenzo rappresenta un momento di festa e di leggerezza, in cui ritrovarsi con gli amici, all’aperto magari, per bere e mangiare in compagnia, e concludere la serata guardando le stelle nella speranza di esprimere
un desiderio. Ma è sempre stato così? Decisamente no!
I primi ad osservare lo sciame di meteore lasciate dietro di sé dalla cometa sono stati
degli astronomi cinesi nel 36 d. C. e da allora l’astronomia ha fatto incredibili passi avanti. Ma più che l’aspetto scientifico sono i miti legati alle divinità del passato e alla religione cattolica, quelli che maggiormente identificano questa festa ancora oggi.
Ma quel è il legame tra il diacono martire della chiesa romana Lorenzo e la notte a lui dedicata? San Lorenzo è stato martirizzato nel 258 d.C. bruciando sul rogo e secondo la narrazione cristiana le stelle cadenti ricordano con il loro bagliore effimero proprio le terribili scintille del rogo. Qualcuno più romanticamente le chiama anche “lacrime di San Lorenzo”, ma le fonti più affidabili fanno invece riferimento proprio alle scintille, rendendo la storia piena di pathos.
Come moltissime festività oggi rivendicate dal cristianesimo, anche San Lorenzo, o meglio le celebrazioni nel mese di agosto legate alle Perseidi, hanno origini pagane. La maggior parte, infatti, ha radici che affondano nel pantheon romano e greco.
Nel periodo augusteo Roma si vestiva a festa per tutto il mese celebrando il grande imperatore Augusto con banchetti, giochi e manifestazioni. Secondo gli studiosi poi,
nei giorni di picco del passaggio degli sciami luminosi, Roma onorava Priapo, irriverente e goliardico Dio della fertilità, spesso rappresentato simbolicamente con un fallo.
Per i romani le stelle cadenti simboleggiavano proprio il momento in cui Priapo, benevolmente, fecondava la terra per futuri buoni raccolti.
Un’ultima curiosità lega il povero diacono arso sul rogo alla notte di San Lorenzo: se la sua fama di martire non fosse stata sufficiente a dedicargli un giorno speciale sul calendario ecco arrivare in aiuto l’assonanza del suo nome con quello di Larentia, divinità corrispondente a Priapo legata però alla fertilità femminile.
Il cristianesimo ha portato la narrazione di questa festa su un piano meno terreno, in tutti
i sensi, ma è sempre affascinante scrutare le pagine del passato per comprendere quanto tutto il percorso dell’uomo, delle sue religioni e persino delle sue festività, sia meticolosamente collegato. Nessun passaggio è un’isola, ma sono tutti anelli di una medesima, curiosa, straordinaria catena: la storia.