Il dottor Benedetto Delvecchio, segretario provinciale della Fimmg – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale -, denuncia pubblicamente un’insostenibile condizione lavorativa vissuta dai medici del 118 Mike -autoambulanze con a bordo almeno un medico, ndr.- collocati attualmente presso il vecchio ospedale di Barletta in piazza Principe Umberto.
Il segretario dichiara: «Una condizione di lavoro che non esito a definire inqualificabile. Scriviamo da anni in merito quello che vivono i medici del 118 ubicati nel vecchio ospedale. Lo Spesal per molto meno ha chiuso fabbriche. Vi è un’intollerabile situazione che vede il 118 come cenerentola di una sanità pubblica alla deriva buona solo quando deve sanare emergenze. In quelle circostanze diventiamo eroi non dimenticando le liste di attesa insopportabili, mancanza di personale, definanziamento, turni massacranti che demotivano gli addetti e invadenza del privato.
È chiaro perchè c’è la fuga al pensionamento?»
Lo sfogo è stato alimentato da una recente lettera-denuncia scritta da cinque medici della postazione 118 Barletta Mike, che hanno indirizzato la missiva proprio al dottor Delvecchio e al segretario provinciale settore 118 Bt Mauro Ferrante, nella quale chiedevano “il cambio dei locali adibiti a postazione 118 Barletta”, una richiesta definita dal segretario «più che sacrosanta alla luce del fatto che sono stati allocati al terzo piano del vecchio presidio ospedaliero Umberto I in vico Pozzo Sant’Agostino a Barletta.
Credo che questa lettera che abbiamo ricevuto debba ottenere delle immediate risposte e sin da ora come Fimmg rimaniamo in attesa di essere convocati per trovare la doverosa soluzione.»
Continua poi «Già alla precedente direzione generale della Asl Bt e al sindaco Cannito, in merito alla vicenda del 118 a Barletta, ho chiesto il trasferimento; effettuammo un sopralluogo ai locali dello stabile del Principe di Napoli in piazza Plebiscito ma stiamo ancora aspettando. Il 118 a Barletta sta in luogo assurdo: area urbana con relativi problemi traffico e parcheggio, personale alloggiato in locali inidonei i medici stanno al terzo piano e mi sembra assurdo che sebbene la Asl affermi di aver presentato l’anno scorso un progetto di ristrutturazione per i locali nei pressi di piazza Plebiscito tutto sia ancora fermo».
Nel dettaglio i medici Michela Bruno, Pasqua Maria Angela Casardi, Rita Maria Messanelli, Silvana Rosetta Napoletano e Antonio Giuseppe Di Noia hanno denunciato le enormi problematiche che quotidianamente affrontano e che puntualmente sembrano essere ignorate, scrivendo nero su bianco che «nonostante le numerose segnalazioni verbali e scritte, è stata nuovamente riscontrata la presenza di api, oltre che di formiche, in quantità copiose nei locali in cui il personale del 118 sosta durante il servizio h24 senza dimenticare l’aggirarsi di topi nei locali comuni. Vista la letterale invasione dello sciame d’api, con non poche difficoltà, sia in termini di tempestività di intervento che in termini di disagio logistico, per il quale il personale medico infermieristico ha dovuto sostare per intero i turni nei corridoi, si è ottenuto il sopralluogo e l’intervento del tecnico proposto. Del pronto intervento i medici si sono interessati per ridurre i tempi, considerando la pericolosità della presenza di api e il fatto che i solleciti precedenti siano stati assolutamente ignorati».
Hanno aggiunto poi che queste difficoltà erano note da tempo, infatti: «si è reso noto, già al momento del trasferimento in tale sede, che le postazioni occupano locali inadeguati dal punto di vista ambientale e igienico-sanitario, non rispondendo ai requisiti minimi previsti per i luoghi di lavoro, secondo quanto previsto dal dlgs 81/08. Non esiste uscita di emergenza per il corridoio in cui i locali sono situati, il cui passaggio inoltre è ostacolato da ingombri. Si aggiunge il disagio dovuto all’ubicazione al terzo piano che ostacola la tempestività richiesta nel servizio, che è ovviamente tempo dipendente, e ancor più nota inadeguatezza della collocazione delle ambulanze esposte ad intemperie (nei giorni di maggior caldo il vano ambulanza con 49 gradi) e ad atti di vandalismo».
La missiva poi si conclude con una richiesta esplicita: «Tutto il personale medico, che assicura la copertura dei turni di lavoro, sottoponendosi a turni massacranti, a causa della carenza dei medici, non è più disposto a tollerare una situazione che leda i diritti di lavoratori. Si chiede che venga richiesto con urgenza l’unico provvedimento risolutivo possibile, ossia una diversa collocazione in locali idonee sia nella logistica che nelle norme igieniche della postazione interessata».