Lo aveva abbandonato accanto a un cassonetto della raccolta differenziata a Taranto subito dopo il parto, l’11 agosto scorso, adagiato in una busta rigida della spesa, avvolto in una coperta e con accanto un peluche. Era stata poi una donna che passeggiava con i suoi cani ad udire i vagiti e a scoprire il neonato, allertando i soccorsi del 118.
Il piccolo, chiamato Lorenzo dal personale dell’Unità di Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale tarantino “Santissima Annunziata” che lo preso in cura, in omaggio alla notte delle stelle cadenti e dei desideri da avverare, pesa circa tre chili e sta bene. Sua madre, una ragazza georgiana di 24 anni che ha già un altro bimbo di 4 anni rimasto nel suo paese d’origine, rintracciata dalla Polizia visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, dopo i primi momenti di fragilità emotiva e smarrimento ha espresso la volontà di riconoscere il bambino.
Anche lei è ricoverata nello stesso ospedale del figlio, nel reparto di Ginecologia. E’ indagata dalla Procura minorile per abbandono di minore aggravato e a breve dovrebbe depositare l’istanza per il riconoscimento della maternità, in ogni caso entro i 10 giorni previsti dalla legge. La decisione finale sulla vicenda spetta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Taranto.
Stando a quanto emerso, alla base del gesto compiuto dalla ragazza ci sarebbe stata la paura di perdere il lavoro da badante. La 24enne era da poco in Italia, per cui è probabile che ignorasse la legge italiana che consente di partorire in ospedale in sicurezza e non riconoscere il proprio figlio, oppure lasciarlo presso uno degli accessi del Santissima Annunziata che, da anni, dispone del servizio di “culla della vita“.