In Puglia Trani batte Bari ma non si tratta di un primato di cui andare fieri. La classifica riguarda infatti il consumo di droghe in Italia ed è il resoconto dello studio condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche «Mario Negri», finanziato e supportato dal Dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Uno studio avviato dall’istituto “Mario Negri” nel 2005 limitatamente alla città di Milano e poi esteso, dal 2010, a tutto il territorio nazionale. Esaminando le tracce dei residui metabolici che finiscono nelle acque reflue delle fogne, viene rilevato il consumo delle sostanze psicoattive “maggiori” (cocaina, anfetamina, ecstasy, metanfetamina, eroina e cannabis).
Il progetto “Acque reflue”, condotto dal 2020 al 2022, ha sviluppato una rete di rilevamento nazionale che ha incluso 33 centri urbani distribuiti nelle 20 regioni italiane. In Puglia, sono stati analizzati i campioni di acque reflue provenienti dalle città di Bari e Trani. In queste due città il numero medio giornaliero di dosi di cocaina, cannabis ed eroina ogni mille abitanti non desta particolare preoccupazione; considerando che il consumo medio di cocaina in Italia è circa 11 dosi ogni mille abitanti, si osservano i valori più elevati, maggiori di 20 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, a Pescara, Montichiari, Venezia, Fidenza, Roma, Bologna, Merano; a Trani, nel biennio 2020-2022, è stato registrato un consumo di dosi di cocaina pari a 15 dosi al giorno, più alto rispetto alla media nazionale e rispetto al dato della città di Bari: un dato che colloca Trani al primo posto tra le città del Sud esaminate.
Le sostanze maggiormente consumate si confermano la cannabis e i suoi derivati, con un consumo medio nazionale di 51 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti, seguite da cocaina (circa 11 dosi) ed eroina (circa 3 dosi). Consumi inferiori sono stati rilevati invece per metanfetamina, ecstasy e anfetamina, che sono risultati pari o inferiori alle 0,1 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti.