È finita l’estate, si torna a scuola e… in palestra! Molti di noi con la fine dell’estate e la ripesa delle normali attività quotidiane ritornano ad allenarsi in palestra o autonomamente a casa o in spazi dedicati all’aperto; così come i bimbi e gli adolescenti riprendono le attività sportive scolastiche e no.
I traumi sportivi sono comuni tra gli atleti, sia a livello amatoriale che a livello agonistico. La partecipazione ad attività sportive comporta il rischio di traumi, più frequentemente si presentano quando non c’è un riscaldamento adeguato (esercizi e stretching muscolare a ritmo ridotto prima di allenamento intenso). Generalmente le lesioni da sport possono essere suddivise in:
lesioni da usura o da uso eccessivo, trauma contusivo, fratture e lussazioni, distorsioni e stiramenti acuti dei tessuti molli.
Le lesioni da usura sono le cause più frequenti di trauma e sono spesso causate da tecniche improprie; sovrappeso e obesità possono comportare un maggior rischio di lesioni da usura dovuto all’aumento del carico sulle ossa e le articolazioni. Una serie di fattori individuali può predisporre ai traumi da usura come: debolezza muscolare e rigidità, lassità articolare, precedente infortunio, disallineamento osseo, asimmetrie degli arti. Oltre a questi si rintracciano dei fattori estrinseci tra cui: errori nell’allenamento (concentrare l’allenamento su un gruppo di muscoli senza rafforzare il gruppo opposto, con conseguenti squilibri che contribuiscono alla lesione), condizioni ambientali (corsa su piste sopraelevate o strade in salita, che sollecita gli arti asimmetricamente), caratteristiche attrezzature per l’allenamento (i movimenti insoliti come quelli fatti su una macchina per fitness). Anche la mancanza di recupero inadeguato dopo l’esercizio aumenta il rischio di usura, così come l’allenamento con dolori: continuare ad allenarsi malgrado la presenza del dolore fa sì che la lesione si estenda ad altri muscoli o al tessuto connettivo, aumentando il danno e ritardando la guarigione, laddove il riposo la facilita.
Le contusioni sono invece generate da traumi ad alto impatto, per esempio pugilato o contrasti nel calcio e possono causare ematomi, commozioni cerebrali e fratture ossee. Fratture ossee e lussazioni articolari sono traumi gravi che necessitano di assistenza medica immediata, in questi casi l’arto si deforma, l’arto o l’articolazione perde la sua funzione ed è presente dolore intenso. Nel sospetto di lussazione o frattura bisogna immobilizzare l’arto “così come si trova”, senza muoverlo, e trasportare il soggetto in pronto soccorso, dove con l’aiuto di ecografie, radiografie, tac o risonanza magnetica sarà possibile avere una diagnosi certa e adottare la terapia più corretta.
Le distorsioni interessano i ligamenti articolari, gli stiramenti riguardano i muscoli (o gruppi muscolari) e si presentano tipicamente in caso di sforzi improvvisi, energici, più comunemente durante la corsa, in particolare con improvvisi cambiamenti di direzione (schivando ed evitando gli avversari nel football). Tali lesioni sono frequenti anche nell’allenamento di potenza, quando il soggetto rapidamente lascia cadere o tira il carico invece di eseguire movimenti lenti e dolci, con una tensione costante e controllata. Le lesioni causano sempre dolore che va da lieve entità a grave, i tessuti possono presentare gonfiore, calore, ematomi, sensibilità al tatto, perdita del movimento. Il trattamento può essere esemplificato con la seguente sigla: PRICE, cioè Protezione, Riposo (rest), Ghiaccio (ice), Compressione ed Elevazione.
La protezione evita altri traumi e pone a riposo la zona colpita, ghiaccio utilissimo nelle prime 24-48 ore del trauma, diminuisce il gonfiore e il dolore e non si applica direttamente sulla cute ma sempre con un panno o una protezione tra cute e ghiaccio; una compressione con una fascia elastica, non troppo stretta e l’elevazione dell’arto sopra il livello del cuore aiuta a migliorare il dolore e l’infiammazione.
Per il controllo del dolore sono consigliati farmaci antinfiammatori non steroidei per uso topico, per bocca o, in alcuni casi, il corticosteriode intrarticolare.
Nel post trauma è indicato seguire una fisioterapia riabilitativa la cui durata dipende ovviamente dal tipo di trauma subito. Bisogna evitare o modificare l’attività o lo sport che ha causato la lesione fino alla guarigione. L’inattività totale fa perdere massa, forza e resistenza muscolare, quindi è preferibile cambiare attività piuttosto che sospendere ogni tipo di esercizio fisico, optando per esercizi che riducono la sollecitazione sulla parte interessata.
L’ iniziale riposo funzionale, evitare l’allenamento con dolore e una fisioterapia mirata sono gli ingredienti per un recupero pronto e immediato.
Con affetto
Dr.ssa Francesca Palmitessa