Domenica 19 novembre si è celebrata la “Giornata nazionale delle vittime della strada” dedicata a quanti hanno perso la vita sulla strada ed ai loro familiari, un momento importante di riflessione sull’importanza dell’adozione di condotte corrette e consapevoli sulla strada.
Grazie alla collaborazione con la Rete di Associazioni di Barletta, è stato organizzato un evento didattico-formativo finalizzato ad illustrare in particolar modo alle giovani generazioni, le principali tematiche riguardanti la sicurezza stradale ed i comportamenti virtuosi da tenersi alla guida dei veicoli cercando di sensibilizzare i presenti sul valore della vita e sulle gravi conseguenze che possono derivare dalla violazione del codice della strada, che molte volte culmina anche con la morte dei coinvolti. A tal proposito nei pressi della Cattedrale, vicino ai giardini del Castello di Barletta, è stato simulato un sinistro stradale tra auto e moto con soccorso ai conducenti, che ha visto l’intervento sinergico di vari reparti come la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco di Barletta e la Sezione Polizia Stradale di Barletta-Andria-Trani.
In quel contesto gli appartenenti alla Specialità hanno coinvolto i visitatori facendo conoscere le varie apparecchiature speciali in dotazioni in uso, quali l’autovelox, il trucam, il drogometro, il precursore, l’etilometro, spiegando anche loro che l’attività di questa Specialità non deve essere intesa come “repressiva” ma piuttosto come ”preventiva” delle condotte illecite in materia di circolazione stradale, in particolare richiamando l’attenzione degli utenti della strada sulla necessità di allinearsi all’obiettivo della riduzione del 50% del numero delle vittime sulle strade entro il 2030 nonché l’azzeramento entro il 2050.
In Italia, come negli altri Paesi europei, la sicurezza stradale è uno dei maggiori problemi da affrontare, tant’è che già da parecchi anni il nostro Paese ha intrapreso un complesso percorso formativo mediante campagne di sensibilizzazione ed iniziative di educazione stradale che coinvolgono soprattutto i giovani, partendo dalle classi primarie, intervenendo direttamente nelle scuole con programmi educativi strutturati e modelli comunicativi adeguati, per far comprendere, a chi vive la strada, quali comportamenti adottare per salvaguardare la vita propria ed altrui.
