Tre coltellate all’addome e al torace, quella mortale ha colpito la povera Enza proprio al cuore. E’ morta così la 42enne uccisa ad Andria il 28 novembre scorso dal marito con un coltello da cucina al culmine di una lite in casa, stando a quanto emerso dall’autopsia eseguita sabato.
I funerali della donna si svolgeranno oggi, 4 dicembre, alle 15,30 nella Cattedrale di Andria, presieduti dal Vescovo della diocesi, monsignor Luigi Mansi, e sarà indetto il lutto cittadino. Per volere dei familiari della vittima alla cerimonia non saranno ammessi operatori televisivi e giornalisti. Il Comune di Andria ha istituito un fondo per raccogliere le varie forme di sostegno utili ad aiutare il nucleo familiare di Enza, mamma di due bambini di 6 e 12 anni.
Sul fronte delle indagini, durante l’interrogatorio in carcere a Trani, il marito reo confesso Luigi Leonetti ha ribadito di aver ucciso sua moglie perché non sopportava l’idea che lei avesse iniziato una relazione con un altro uomo e volesse andare via di casa. L’uomo si trova in carcere a Lucera ed è accusato di omicidio volontario aggravato.
Mercoledì 6 dicembre in piazza Catuma ad Andria si svolgerà una manifestazione contro la violenza di genere rivolta in prevalenza alla partecipazione maschile: “Useremo una fascia per bendarci le labbra e una corda per legare le mani perché vogliamo far capire a tutti, ma soprattutto agli uomini che prima di aprire la bocca bisogna riflettere perché ci sono parole che feriscono come lame e in quel caso è meglio imbavagliarsi e fermarsi per tempo. Così come attorciglieremo la corda attorno ai nostri polsi perché le mani devono annichilire la violenza. Quella corda va sciolta solo se le mani intendono donare una carezza e mai uno schiaffo”, spiega uno degli organizzatori, Dino Leonetti, medico oncologo di Andria, che ha promosso l’iniziativa insieme a un collega, Ninni Inchingolo, e a un imprenditore, Mimmo Lattanzio.