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Frittelle, il sapore della tradizione

Il 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, si inaugura l’inizio delle festività natalizie e con lei diamo il via a tutte le preparazioni tradizionali che contraddistinguono le vigilie e i giorni di festa.

In Puglia, a tavola, non è vigilia se non ci sono le frittelle!

In Salento le chiamano pettole, nel nord barese frittelle, entrambe sono dei gustosi bocconcini di pasta lievitata poi fritti in olio bollente, ma si differenziano nella ricetta; infatti, nell’impasto delle nostre frittelle è prevista la patata e non le proponiamo solo vuote ma anche ripiene con pomodoro, mozzarella, capperi, tonno, ricotta forte, cime di rapa.

Ma che siano pettole o frittelle trovo meraviglioso come il cibo riesca a creare l’atmosfera, il caratteristico odore per strada, il momento di condivisione in famiglia e come certe tradizioni riescano a non passare mai di moda, anzi vengano tramandate e trascritte.

Ci sono diverse teorie sulla loro origine, per qualcuno avrebbero una derivazione greca data la somiglianza con i loukoumàndes: piccole frittelline greche ricoperte con zucchero o miele; un’altra sostiene che siano state portate in Italia da una colonia di donne albanesi sfuggite all’invasione ottomana nel XV secolo. Invece secondo le nostre leggende popolari sarebbero nate a Taranto, quando il giorno di Santa Cecilia una donna dimenticò il pane a lievitare e per non sprecare l’impasto ormai non utilizzabile per farci del pane, creò delle piccole palline e le tuffò nell’olio bollente, i figli apprezzarono molto e le chiesero come si chiamassero, lei rispose pittule pensando a una piccola versione della focaccia che in dialetto si chiama pitta.

Qualsiasi sia la loro origine nessuno sa resistere e io che le propongo praticamente ad ogni food experience ve lo posso garantire.

E se vi state chiedendo a me come piacciono, vuote o ripiene e con che farcitura… sappiate che a me piacciono in tutti i modi, ma naturalmente mi piace giocare con nuovi abbinamenti.  Intanto vi scrivo la ricetta super collaudata:

Un kilo di farina 00 (tipo per pizza 11/12 gr. di proteine)

200 gr. patate già lessate

12 gr. di lievito

10 gr. di zucchero

20 gr. sale

450 gr. di acqua

In una ciotola o nella planetaria versate farina, patate, lievito zucchero e ¾ di acqua e impastate fino a creare un impasto né troppo liquido né troppo sodo quindi regolatevi se aggiungere l’ultima parte di acqua, infine aggiungete il sale.

Mettete a lievitare in una ciotola unta di olio e aspettate il raddoppio.

Una volta pronte friggetele in abbondante olio a 180°.

Se volete farle ripiene e renderle “experience”  potreste metterci rape stufate e baccalà mantecato oppure un chutney di frutta e ricotta forte.

Chef Angela Mascolo

 

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