“Ai “giovani tutti” parlava Jovanotti in una sua canzone, io invece parlerò dei giovani di Puglia, la nostra amata terra, invidiata da tanti per il cibo, il mare, il modo di vivere, le tradizioni, ma che purtroppo assiste a volte inerme alla migrazione giovanile per studio o lavoro verso nuovi stimoli e confini”. Così Savio Rociola, Responsabile regionale alle politiche giovanili Italia Viva, in un suo intervento su una tematica di grande attualità.
“Un viaggio che nel migliore dei casi si ferma nel centro o nord Italia, oppure che finisce proprio all’estero. “Preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare” è quindi vero? I dati elaborati da Osservatori e Centri di ricerca sui giovani del Sud e della Puglia fanno emergere che la fuga di chi cerca opportunità di affermazione professionale dopo la laurea è inarrestabile e che il ritorno a casa per chi studia nelle università delle regioni del Centro e del Nord e sempre più improbabile. Lo stesso avviene per gli italiani che decidono di andare a vivere definitivamente o temporaneamente oltre i confini nazionali perché altrove trovano retribuzioni più adeguate al costo della vita, per le più agevolate possibilità di carriera e per la convinzione che il merito venga più facilmente premiato.
“Nel 2040 la Puglia avrà il 31% dei giovani in meno”: un titolo di giornale che mi ha abbastanza turbato e come me, anche tanti giovani pugliesi del partito ItaliaViva, sono rimasti scossi dinanzi un titolo che ha evidenziato una realtà da anni ben conosciuta – prosegue Rociola – Ragionando sulla tematica, tra chi ha deciso di andare a studiare in altre zone d’Italia e chi è rimasto in Puglia, le testimonianze sono: “Vengono creati pochi posti di lavoro ed in grande maggioranza vengono assegnati per conoscenza personale e per molti emigrare è l’unica via”; “Molta gente lascia per necessità”; “In alcuni paesi non c’è più nulla che attrae i giovani”
Dati preoccupanti… tra cali demografici, under 35 che fuggono, difficoltà nel sostenere spese per lo studio, regole fiscali e incentivi tolti, qui sembra che andrà sempre peggio.
Lavoriamo, pensiamo, ascoltiamoci, agiamo… “Molti oggi parlano dei giovani; ma non molti, ci pare, parlano ai giovani” aveva detto Papa Giovanni XXIII, una dura realtà che sto cercando nel mio piccolo di cambiare.
Il mio contributo, come già segnalato in diverse occasioni e in altri interventi (come quello sui problemi legati ai trasporti o al diritto allo studio), sarà per i giovani, per ascoltare tutti quei ragazzi che hanno bisogno di far sentire la loro voce e agire per loro, o meglio agire per tutti noi giovani, che talvolta ci sentiamo inascoltati o dispersi. Facciamo sì che in nostro urlo possa essere sentito, rendiamo la nostra terra un posto da amare per restare e rendere migliore per tutti!
“Quando vieni al Sud piangi due volte, quando arrivi e quando te ne vai”, facciamo in modo che non si vada via, rendiamo la nostra Puglia un buon territorio per studiare, lavorare e non solo!”