“Il 10 febbraio 1947 la firma del Trattato di Parigi fra l’Italia e gli Alleati segnava un punto di non ritorno nell’esodo dei Giuliani – Dalmati dall’Istria e Dalmazia.
E un dovere morale Ricordare oggi quegli avvenimenti, solo apparentemente così lontani nel tempo, e le centinaia di migliaia di persone che ne furono le incolpevoli vittime, ma anche un obbligo verso le nuove generazioni perché conoscendo quello che è avvenuto possano impegnarsi affinché non si consumino più tragedie di tale barbarie. Possiamo solo immaginare la lacerazione nella vita degli uomini e delle donne costretti con la violenza psicologica e fisica a lasciare le proprie case e partire verso un ignoto destino. Cosi come lo straziante ricordo di migliaia di uomini e donne morti nelle Foibe, la cui unica colpa è stata solo quella di essere italiani, su volontà precisa del regime comunista di Tito. Una storia per troppo tempo negata ma mai dimenticata.
Ed è anche una storia che ha coinvolto Barletta quando tanti esuli furono accolti nella nostra città e ospitati nell’ex Caserma Stennio, in via Manfredi, dove nel 2010 è stata apposta dall’Amministrazione comunale una lapide dedicata proprio ai profughi che lì vi dimorarono giungendo dal confine orientale.
Proprio per questa vicinanza nella giornata di ieri si è tenuto un toccante momento di ricordo e confronto con gli studenti del Cassandro promosso dalla Prefettura, a cui va il nostro sentito ringraziamento, e al quale ha preso parte l’assessore alla Cultura Oronzo Cilli assieme al Cav. Giuseppe Dicuonzo Sansa, dirigente e rappresentante legale per il Mezzogiorno d’Italia delle Associazioni degli esuli. Ricordare la sofferenza e l’angoscia degli esuli rafforza i nostri propositi di difendere e rafforzare gli istituti della democrazia e, nel nostro piccolo, di promuovere la pace e la collaborazione internazionale che si fondano sul dialogo tra gli Stati e l’amicizia tra i popoli. “