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Giornata nazionale del gatto

Oggi 17 febbraio si celebra la Giornata Nazionale del gatto. Questa ricorrenza è stata istituita nel 1990 perché secondo un’antica credenza, febbraio è il mese dei gatti e delle streghe, e il numero 17, scelto perché secondo alcune tradizioni medievali questo numero veniva associato ai gatti neri e quindi alla sfortuna.

Questo felino è da sempre compagno dell’uomo e la sua presenza risulta essere un toccasana per la salute, infatti accarezzarlo riduce lo stress, aiuta a conciliare il sonno e contribuisce a generare gli ormoni della felicità.

Distinguendosi dal loro portamento elegante e misterioso, gli vengono attribuite svariate leggende e si rendono protagonisti di alcuni miti.

Nell’antica Roma i gatti avevano un ruolo importante. Aiutavano ad allontanare i topi dai campi e dalle provviste di cibo. Anche le credenze anglosassoni lo vedono come un portafortuna per le donne sole, soprattutto il gatto nero, essendo di buon auspicio per delle nuove conoscenze.

Nell’antico Egitto i faraoni si circondavano di questi animali perché li consideravano sacri, personificandoli in alcuni dei. Infatti nei vari geroglifici egizi sono stati raffigurati dei gatti e sono stati anche mummificati a fianco dei faraoni nelle piramidi. Il forte legame degli egizi con i gatti, era simboleggiato dalla raffigurazione della dea Bastet, per metà donna e metà gatto.

Le leggende buddiste attribuiscono al gatto dei poteri magici per la guarigione e per l’aldilà. In Asia il gatto veniva considerato l’accompagnatore delle anime dopo la morte, e inoltre, si credeva che questi incarnassero l’anima pura.

I gatti nel Medioevo non erano ben visti perché venivano definiti discendenti delle streghe e da qui nasce l’idea che fosse un essere demoniaco e quindi bisognava tenersi alla larga.

Secondo la leggenda biblica dell’arca di Noè e i suoi animali, sulla barca i topi iniziarono a riprodursi velocemente; Noè, non sapendo più come contenere il numero degli animali, chiese un aiuto a Dio, il quale fece nascere dallo starnuto di un leone due gatti che riuscirono a far ritrovare la pace all’interno della barca.

Ai gatti sono associati anche vari modi di dire che conosciamo tutti.

non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, data l’agilità del gatto, nessuno è in grado di dire di averlo acchiappato prima di averlo effettivamente fatto. Il detto vuole significare che non bisogna cantare vittoria prima ancora di raggiungerla.

avere sette vite come i gatti”, nel Medioevo i gatti erano considerati animali malvagi e per questo venivano sottoposti a torture. Ma riuscivano quasi sempre a sopravvivere perché agili nella corsa e quindi vengono attribuite loro sette vite.

non c’è trippa per gatti”, in momenti di difficoltà non si possono cercare soluzioni troppo comode e non ci si può aspettare regali da parte di terze persone, così come la trippa per i gatti.

essere come il gatto e la volpe”, vale a dire spalleggiarsi l’un l’altro per compiere azioni disoneste ma anche essere inseparabili e dipendenti l’uno dall’altro.

 

Rossana Cristallo

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