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Foggiano, operaio 23enne muore travolto dagli scavi di un impianto di irrigazione

Le note di Cgil e Uil: "Quanti morti ancora dobbiamo contare?"

Un operaio di 23 anni è morto ieri, 27 febbraio, in un incidente sul lavoro avvenuto alla periferia di Stornara, nel Foggiano. Il ragazzo era impegnato nei lavori di un cantiere per la posa di un impianto di irrigazione e, stando a una prima ricostruzione dell’accaduto,  sarebbe stato travolto e schiacciato dal materiale accumulato lungo i bordi dello scavo.

Sul posto vigili del fuoco e carabinieri per le verifiche e per la ricostruzione della dinamica esatta dell’incidente.

A dare l’allarme sarebbe stato un altro operaio che era con lui; purtroppo, quando i soccorsi lo hanno raggiunto, per il 23enne non c’era più nulla da fare.

Chi lo conosceva lo ha descritto come “un ragazzo d’oro, che subito dopo il diploma aveva iniziato a lavorare”.

Le note di Cgil e Uil

“Quanti morti ancora dobbiamo contare prima che tutti – istituzioni e imprese in primis – accolgano l’invito dei sindacati a mettere la sicurezza sul lavoro e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici al primo posto?” È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci. “Chiediamo che la Regione Puglia si attivi con urgenza nel convocare un tavolo istituzionale dedicato al quale chiamare gli enti ispettivi, le associazioni datoriali e le rappresentanze sindacali per definire strategie sul versante della prevenzione e della vigilanza nonché repressione per chi non rispetta le norme. Mentre il Governo propone misure inadeguate chiediamo che qui nella nostra regione vi sia un segnale in controtendenza, anche rispetto alla selezione delle imprese che accedono ai contributi pubblici. Dobbiamo fermare questa strage, non perdiamo un minuto di più”.
“Proprio il giorno dopo l’incontro con il governo, dal quale sono emerse solo proposte evasive rispetto alla nostra richiesta di misure forti per il contrasto alla strage nei luoghi di lavoro, ci ritroviamo a piangere l’ennesima vittima in Puglia”. Lo afferma in una nota il segretario generale della Uil Puglia, Gianni Ricci. “La Puglia – prosegue – è tra le regioni con maggiore incidenza di infortuni mortali nei luoghi di lavoro: ben 96 lo scorso anno e già sei nel 2024, una media di tre al mese». Ricci assicura che «continuiamo a chiedere una procura speciale e che, di conseguenza, vengano considerati omicidi quelle morti che hanno una responsabilità chiara da parte di quei datori di lavoro che non rispettano le norme sulla sicurezza”.

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