Il 21 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Poesia, una giornata istituita nel 1999 dall’UNESCO con lo scopo di promuovere la poesia, elevarla a forma d’arte e renderla uno strumento di dialogo fra tutte le culture.
Per rendere possibile il coinvolgimento dei ragazzi e avvicinarli al sonetto, alla ballata, all’ode e alla canzone, tutte le scuole organizzano o aderiscono a diverse attività, le quali variano dalla produzione di un testo poetico, alla parafrasi di quest’ultimo, passando per l’analisi, passaggio necessario per la sua comprensione.
Questa giornata però, non pone solo l’attenzione sulla produzione della poesia e sulle sue percentuali di coinvolgimento, ma cerca anche di promuovere la diversità linguistica proprio attraverso il testo poetico, che si compone di diverse lingue, ma che parla con un solo linguaggio, quello del cuore. Per questo, il 21 di marzo, può essere la giusta occasione, attraverso l’espressione poetica, di ascoltare e leggere diverse poesie, anche quelle classiche in latino e greco antico, lingue ormai in disuso, ma ricche di versi commoventi e sociali, dal significato attuale.
Ma veniamo al dunque: perché la produzione di poesie e la lettura di esse è sempre più in calo?
La spiegazione potrebbe essere che sin dalla prima infanzia i bambini vengono a contatto con esercizi melodici, filastrocche o poesie che imparano facilmente, essendone fruitori, proprio perché eseguite in contesti di gioco. Poi, crescendo, si trovano a dover imparare poesie in contesti scolastici, e questo, essendo un esercizio mnemonico imposto, viene percepito dai ragazzi in maniera impegnativa e meno spontanea, comportando un iniziale allentamento, il quale culmina, con la fine degli studi, in un’attività ormai inabituale.
È necessario quindi, svolgere l’attività poetica in maniera leggera, perché solo così è possibile per i ragazzi coglierne e apprezzarne la bellezza comunicativa. Tra i ragazzi, infatti, raramente il linguaggio della poesia è quello utilizzato per esprimersi, anche se, grazie ai social e alle numerose pagine di poesie presenti, molti ragazzi e adulti leggono poesie oltre ad avere la possibilità di conoscere, dopo quelle classiche, anche le altre più attuali, prodotte da poeti di tutto il mondo. Proprio questi ultimi, per aumentare la visibilità dei loro testi poetici, e farsi conoscere da più persone possibili, organizzano diversi eventi e diverse iniziative, appoggiando ciò che lo stesso sito web dell’Unesco riporta:
“In tempi di incertezza e turbolenza, abbiamo bisogno più che mai del potere della poesia per riunire le persone e per alimentare la pace di cui tutte le società hanno bisogno”, sottolineando come la poesia sia capace di donare speranza.
Se c’è una cosa che possiamo fare per rendere possibile questo è, sia in questo giorno che in tutti gli altri, celebrare la poesia attraverso la lettura, eventi e spettacoli, ma anche condividendo online i testi che più ci fanno sognare, e soprattutto farla conoscere a chi ci circonda, usandola come espressione e forma d’amore. Per concludere, condivido con voi questo estratto proveniente dalla poesia “Non chiederci la parola che squadri da ogni lato” di Eugenio Montale, con due versi che ci aiutano a capire il potere e l’importanza della poesia:
“Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì, qualche storta sillaba e secca come un ramo”.
Buona festa della poesia a tutti.
Martina Riccheo
