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Barletta, Luca Trapanese e il valore della diversità

Primo genitore single d'Italia, lo scrittore ha presentato a Barletta il suo ultimo romanzo “Non chiedermi chi sono”

Nel 2018 la sua storia personale balzò agli onori della cronaca: un quarantenne single e omosessuale adotta una bambina con la sindrome di down, lasciata dalla madre in ospedale subito dopo la nascita. “Un eroe? No, un genitore imperfetto come tutti”.
Luca Trapanese, papà affidatario di Alba ma anche Assessore al Welfare di Napoli, volontario e attivista ha presentato ieri pomeriggio a Barletta il suo ultimo libro “Non chiedermi chi sono”.

L’incontro con lo scrittore, che ha visto una nutrita partecipazione di studenti e famiglie, si è svolto all’interno della Sala RossaVittorio Palumbieridel Castello ed è stato organizzato dalla Biblioteca comunaleSabino Loffredo” in collaborazione con l’Associazione CulturaleLettidiPiacere” e il Presidio del Libro di Barletta.

Il libro di Trapanese, raccontando la storia di due amici e delle loro vite, affronta il delicato tema del disagio mentale, ponendo l’accento sull’impreparazione della società alla malattia mentale e alla disabilità.
Livio è il protagonista del romanzo e ha da poco superato l’esame di maturità quando, spinto dal desiderio di aiutare gli altri, entra in contatto con Vittorio, un trent’enne affetto da schizofrenia. Dietro c’è la storia vera di Luca che, appena diciottenne, scelse di prestare assistenza ad un ragazzo con problemi di salute mentale e si ritrovò a toccare con mano la solitudine e le difficoltà familiari che ruotano attorno alla disabilità. Del resto la vita di Trapanese è sempre stata dedicata agli altri, al volontariato e al servizio dei più fragili, ancor prima che potesse essere conosciuto da tutti come il primo genitore single d’Italia.
Importanti progetti solidali in India e in Africa, la fondazione di “A Ruota Libera Onlus” e la creazione di una comunità per ragazzi disabili senza genitori, “Il borgo Sociale” e di una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni, “La Casa di Matteo”.

“La nostra società fa ancora una grande confusione tra disabilità e malattia – ha dichiarato Trapanese nel corso della presentazione. “Il disagio mentale è ancora molto presente. Con la legge Basaglia abbiamo chiuso i manicomi, ma li abbiamo trasferiti nelle case. Tante sono le famiglie sole, tante sono le persone che cercano risposte e che non riescono a trovare nessuna strategia per ritornare alla vita, per essere riqualificati in una comunità.” Secondo Luca la diversità fa ancora troppa paura. “Non dobbiamo avere timore della disabilità, dobbiamo imparare a conoscerla ed acquisire la consapevolezza che prima che di disabili, si tratta di persone”.

Tanti i temi toccati nel romanzo e ripresi ieri pomeriggio durante la conversazione dell’autore con Rita Farano e Ester Alfarano, moderatrici dell’evento. L’omosessualità come ostacolo all’adozione, i diritti ancora negati alle famiglie omogenitoriali, l’inadeguatezza di alcuni servizi scolastici alla disabilità sono stati al centro di un intenso scambio di idee e di opinioni tra Trapanese e il pubblico in sala.

Presenti la Dirigente del Settore Beni e Servizi Culturali del Comune di Barletta Maria Dettori, l’Assessore ai servizi sociali Rosaria Mirabello, l’Assessore alla cultura Oronzo Cilli e la psicologa, psicoterapeuta e dirigente responsabile del consultorio familiare di Barletta Elisa Manta.

L’incontro si è rivelato anche una proficua occasione di dialogo con le associazioni che quotidianamente si occupano di disabilità e che ieri hanno voluto manifestare allo scrittore la loro stima e il loro affetto: tra le altre la Cooperativa Sociale Work Aut Lavoro e Autismo, l ‘AIPD (Associazione Italiana Persone Down) Barletta e l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Barletta.

La disabilità è, per troppi versi, ancora un tabù. Per rompere quel velo di ipocrisia e di buonismo che copre gli occhi di molti è necessaria una rivoluzione culturale. Parlare di inclusione, di pari opportunità è fondamentale ma non basta. Occorre rieducare alla diversità. “La normalità non è mai esistita” – afferma Trapanese. “Nessuno di noi è perfetto, in ognuno di noi c’è qualcosa che non funziona bene e in fondo siamo tutti un po’ disabili”.

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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