Sono otto le persone arrestate oggi, 4 aprile, nell’ambito di una inchiesta sulle elezioni amministrative nei comuni di Triggiano, Grumo Appula e Bari. Sette di loro sono ai domiciliari, uno in carcere e due raggiunti da divieti di dimora.
Tra quelli finiti agli arresti domiciliari ci sono il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, e Sandro Cataldo, marito dell’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e referente del movimento politico Sud al centro. Nei confronti della Maurodinoia sarebbe in corso una perquisizione delegata ai carabinieri. Per la moglie e il figlio del sindaco di Triggiano (eletto nell’ottobre 2021 con una giunta di centrosinistra) è stata disposta la misura del divieto di dimora.
Si tratta di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su una presunta compravendita di voti. L’indagine è stata avviata dopo il ritrovamento, il 6 ottobre del 2021, in un cassonetto per l’immondizia, di frammenti di fotocopie di documenti d’identità e codici fiscali. L’ipotesi di reato è corruzione elettorale: secondo l’accusa, il gruppo coordinato da Cataldo avrebbe acquistato voti per 50 euro a favore del sindaco Donatelli e di altri due consiglieri comunali. Gli elettori che accettavano avrebbero dovuto consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale per consentire un preciso conteggio dei voti, sezione per sezione.
Fonte: ANSA Puglia
Aggiornamento: Il Presidente della Regione, Michele Emiliano, ha accettato le dimissioni dall’Assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia, e in merito dichiara: “Con riferimento alle indagini di cui siamo venuti a conoscenza oggi, l’assessore Anita Maurodinoia si è immediatamente dimessa, nonostante lei ritenga di essersi sempre comportata correttamente. Ho accettato le sue dimissioni a tutela della Regione Puglia, che viene prima di tutto, anche se si è ancora in fase di indagini preliminari. È già successo in altri casi, negli anni passati, a dimostrazione che questa è la regola, che si fonda sul senso di responsabilità, sulla trasparenza e sul rispetto delle istituzioni. A coloro che stanno già strumentalizzando questa vicenda dico che, così come sono garantisti con un Ministro, dovrebbero esserlo con chiunque altro.
In ogni caso, ci sono premesse generali che vanno ribadite. Da sempre affermo che il voto di scambio è un atto illegale e intollerabile. Il rispetto delle leggi è un presupposto imprescindibile per tutti e ancor di più per chi intende fare politica. Questo ho detto e praticato nella mia vita e chiunque lavori al mio fianco ne è testimone perfettamente consapevole. Magistratura e Forze dell’ordine lavorano incessantemente per verificare il rispetto delle leggi, agiscono con mezzi e strumenti investigativi che solo loro hanno a disposizione per fare luce su fenomeni che altrimenti non sarebbe possibile individuare. Ogni volta che in questi anni sono venuto a conoscenza direttamente o indirettamente di notizie di reato ho provveduto a segnalare tutto in Procura. E ho sempre invitato tutti a fare la stessa cosa. Ho sempre detto e ribadito che chi sbaglia paga. Se qualcuno ha violato la legge – e questo spetta ai giudici stabilirlo con le sentenze – è giusto che ne paghi le conseguenze”.