A causare la morte del bambino di sei anni sulla spiaggia di Margherita di Savoia il 5 luglio scorso, mentre partecipava a un campo estivo, è stata una miocardite acuta. Dopo accertamenti clinici approfonditi, è questa la conclusione alla quale è giunto il direttore dell’istituto di Medicina legale di Foggia, professor Luigi Cipolloni, incaricato dal pubblico ministero di chiarire la causa del decesso del piccolo.
La relazione sul caso è stata depositata nei giorni scorsi e nelle conclusioni si legge che “l’evento letale occorso è compatibile con una morte cardiaca, quale evenienza improvvisa, inattesa ed imprevista”. Escluso del tutto l’annegamento, come già rilevato dall’autopsia eseguita il 10 luglio. Il professor Cipolloni scrive anche che nelle morti pediatriche improvvise “la presenza della miocardite linfocitaria acuta è stimata fra il 7,5 ed il 25 per cento”.
La morte del piccolo, residente a Canosa di Puglia ma di origini rumene, è stata quindi causata da una tragica e imprevedibile fatalità. Il bimbo, infatti, non soffriva di alcuna patologia pregressa, come confermato anche dalla sua pediatra.
Sulla vicenda la Procura di Foggia aveva aperto un’inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati sette persone, cioè gli organizzatori della colonia estiva alla quale partecipava il bambino e altre persone tenute a sorvegliare i piccoli. Ma, alla luce di quanto emerso dagli accertamenti clinici, è plausibile che l’inchiesta si avvii verso l’archiviazione: nessuna negligenza né responsabilità, ma soltanto una tragica fatalità.