Nella mattinata di ieri 8 aprile l’icona della Madonna dello Sterpeto che sovrasta l’arco di ingresso del Santuario di Barletta, in via Trani, è tornata a splendere grazie alla professoressa e pittrice barlettana Antonella Palmitessa.
Per via degli agenti atmosferici, infatti, l’immagine aveva perso colori e vitalità; il restauro è stato possibile grazie al consenso del padre superiore del Santuario e l’ausilio gratuito del mezzo della ditta noleggio Spadaro. L’iniziativa è stata fortemente voluta dai cittadini coadiuvati dai responsabili dell’associazione culturale “Barlett e Avest”, i quali hanno accolto le numerose richieste e organizzato le operazioni di rifacimento. La Madonna è un simbolo molto importante per la città di Barletta che ha nella Vergine la sua protettrice e ausiliatrice. È usanza per i cittadini barlettani, infatti, ogni qual volta si passa dal Santuario rivolgerLe un saluto con un segno di croce.
“Era una cosa che andava assolutamente fatta” dice Enzo Delvy storico responsabile dell’associazione che ha seguito e commentato in diretta i lavori.
“Ogni volta che passavo di qua vedevo la Madonna senza colore, sbiaditissima – commenta Antonella Palmitessa al termine del lavoro di restauro -. La Madonna è molto importante per noi barlettani e così sentivo il desiderio di dare colore. Grazie alla Madonna che mi ha dato questo dono.” La professoressa e pittrice ha anche ridato colore agli stemmi laterali dell’arco.
Secondo la tradizione l’icona bizantina di origine medioevale fu ritrovata nel casale dello Sterpeto, tra gli sterpi, da qui il nome “dello Sterpeto”. Il suo culto è legato alla grande peste che nel 1656 colpì in maniera devastante la città di Barletta: il ritrovamento dell’immagine della Madonna, perfettamente conservata, coincise con un drastico rallentamento dell’epidemia nella città; i cittadini associarono questo miracoloso evento all’intercessione della Madonna e fece voto di compiere una solenne processione eucaristico-penitenziale nel giorno del Venerdì Santo. Durante la processione, ancora oggi, in corrispondenza di Via Romania, unica zona in cui rimase circoscritta la peste, si tiene l’apertura della teca contenente il Santissimo Sacramento, che viene venerato e incensato. La Madonna dello Sterpeto fu proclamata Santa Patrona della città e speciale Protettrice nel 1732.