Omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e di aver commesso il fatto alla presenza dei figli minori, oltre a maltrattamenti in famiglia e lesioni colpose. Sono questi i reati che la Procura di Trani, a conclusione delle indagini, contesta al marito di Enza Angrisano, 42enne di Andria uccisa in casa il 28 novembre 2023.
La donna, secondo la ricostruzione di quel tragico giorno, fu accoltellata nel bagno mentre in casa erano presenti anche i due figli di 6 e 12 anni. L’aggressione mortale sarebbe stata, secondo il pm, l’atto finale di comportamenti “di ingiustificata espressione di possesso nei confronti della Angrisano, considerata come propria appartenenza e responsabile di averlo tradito”. La vittima, infatti, qualche mese prima aveva espresso al marito la volontà di porre fine al matrimonio. Da quel momento l’uomo avrebbe reso la convivenza intollerabile, disinteressandosi persino delle necessità economiche della famiglia, insultando la moglie e minacciandola. Il 23 novembre, pochi giorni prima dell’omicidio, al termine di una lite aveva schiaffeggiato la moglie, ricorsa alle cure dei medici.
La mattina del 28 novembre Enza Angrisano aveva comunicato al marito che non sarebbe più tornata a casa; ma il pomeriggio, verso le 17, è rientrata per riportare a casa il figlio più piccolo. A questo punto il marito l’avrebbe seguita in bagno e accoltellata, ferendola a morte. L’uomo ha poi chiamato il 118 e ha confessato il delitto. I familiari della vittima si costituiranno parte civile.