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Cup unico regionale, Amati: “Non parte per inefficienze delle Asl. E i cittadini soffrono”

"Faremo di tutto per esigere l’attivazione immediata del CUP unico, costringendo le ASL a collaborare", dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio

“Come si sospettava, i sistemi informativi attuali delle ASL, degli incaricati di pubblico servizio e per agende dedicate, sono in grado di supportare da anni il CUP unico regionale, una sorta di federazione di CUP, attraverso un modulo chiamato ‘orchestratore’. È quanto riferito con chiarezza e nettezza dai tecnici auditi oggi in Commissione e in particolare di quelli di Exprivia, gestori di 7 CUP su 10. Il motivo della mancata partenza, nonostante le promesse sempre rimandate, è riferibile alla scarsa organizzazione delle singole ASL nel fornire le agende, che dovrebbero essere fornite con proiezione nel tempo senza limiti e senza la pratica illegale delle agende chiuse. E quando diciamo agende ci si riferisce anche a quelle dedicate per oncologici, cronici e malati rari, e a quella degli incaricati di pubblico servizio (privato convenzionato), poiché nessuna prestazione riconosciuta deve sfuggire al monitoraggio di efficienza, di appropriatezza e di legalità, garantiti dal sistema unificato”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati.

“È chiaro che, senza le informazioni sulle prestazioni erogabili da parte delle ASL, in tutti i tipi di regime, il pur efficiente sistema informativo non è in grado di proteggere le prenotazioni dei cittadini, nei limiti massimi dei tempi d’attesa, generando l’impossibilità di conoscere e quindi di correggere le falle del sistema, facilmente traducibile nel dolore delle persone.

Il motivo di tale inadempimento delle ASL non è difficile da capire, risiede nel tenere nascosto il grado notevole d’inefficienza, terribile se solo si pensi alle molteplici possibilità che si avrebbero, se attivato, nel cogliere parte dei problemi, così da disporre le più opportune soluzioni.
Per questo faremo di tutto per esigere l’attivazione immediata del CUP unico, costringendo le ASL a collaborare. E per far questo non c’è bisogno di attendere l’espletamento della nuova gara per 6,7 milioni di euro, da aggiudicarsi non prima di 6-7 mesi, poiché l’oggetto dell’acquisto del nuovo software non è rivolto a rendere possibile il CUP unico regionale che, come detto, è già oggi possibile, ma sull’acquisto di sistemi innovativi, di maggiori performance e con utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Per questo lunedì prossimo sentiremo Innova Puglia, gestore del modulo ‘orchestratore’, così da provare ad avviare da subito il CUP unico regionale. Chiameremo, inoltre, il DG dell’ARESS, oggi assente perché disabilitato dalle sue funzioni, come rilevato da una lettera di giustificazione inviata alla Commissione, da una disposizione del Direttore del Dipartimento Salute. A questo proposito, il Direttore del dipartimento ha riferito che quella disposizione non conteneva disabilitazioni, ma rappresentava un invito a coinvolgere tutte le ASL pugliesi e non solo la ASL di Bari come, a dire di Montanaro, era accaduto.
In ogni caso si spera che tali dispute possano essere al più presto risolte, così da occuparsi del punto centrale della problematica: l’istituzione al più presto, anche nelle more della gara per le più avanzate tecnologiche, del CUP unico regionale.”

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