“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” -Art. 1
Il 2 giugno non è un semplice giorno in cui non si va a scuola o si fa festa a lavoro; questa è una data importantissima per il nostro paese in quanto ha cambiato la sua storia.
In questo giorno si celebra la Festa della Repubblica in ricordo del referendum che, nel 1946, decretò il passaggio dell’Italia da un sistema politico monarchico a uno repubblicano. Fu inoltre la prima tornata elettorale nazionale cui parteciparono anche le donne, la prima volta nella storia italiana in cui si svolsero delle votazioni a suffragio universale.
I risultati del referendum vennero resi noti il 18 giugno 1946 e quel giorno la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana: a favore della repubblica si erano espressi 12.718.641 di italiani, a favore della monarchia erano stati 10.718.502 (le schede nulle o bianche furono invece 1.498.136).
Il 2 e 3 giugno si tennero le prime elezioni dopo 22 anni di regime fascista (le ultime erano state nel 1924). Tutti i cittadini italiani, uomini e donne, che avevano compiuto 21 anni, potevano votare. Ricevettero due schede: una per decidere tramite referendum la forma di governo e l’altra per eleggere i rappresentanti dell’Assemblea Costituente, incaricata di scrivere la nuova costituzione seguendo il risultato del referendum.
A seguire, il 1º luglio Enrico De Nicola venne nominato primo presidente della Repubblica Italiana, Alcide De Gasperi fu il primo presidente del Consiglio e il 1º gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana. Il referendum mise così fine al Regno d’Italia che dal 1861, per 85 anni, era stato guidato dalla famiglia reale dei Savoia. L’Italia passò in questo modo da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare.
La Costituzione italiana
La Costituzione Italiana fu approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947, con 458 voti favorevoli, 62 contrari e nessun astenuto, su un totale di 520 votanti, ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948. Il documento è composto da:
Principi fondamentali (articoli 1-12)
Parte prima: Diritti e Doveri dei cittadini (articoli 13-54)
Parte seconda: Ordinamento della Repubblica (articoli 55-139)
Disposizioni transitorie e finali (disposizioni I-XVIII)
Alcuni dei Principi fondamentali
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 11
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. La stesura di questi articoli pone un limite di potere a chi comanda, ripudia la dittatura ma soprattutto, garantisce pari diritti a tutti i cittadini.
Possono sembrarci banali e scontati, ma i nostri padri costituenti li hanno dovuti sottoscrivere perché gli anni di dittatura e di privazione della libertà hanno reso dei diritti inviolabili dell’uomo, un qualcosa di superfluo ed oltrepassabile.
“I padri e le madri costituenti hanno lasciato l’ultima pagina bianca, perché dovevamo scriverla noi, con la nostra vita. La Costituzione non è solo da leggere, ma è da amare, bisogna farla entrare in vigore ogni giorno. Loro hanno tracciato la via e ci hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare questo sogno realtà”.
“La nostra Costituzione è un’opera d’arte. La più bella del mondo” –Roberto Benigni
Rossana Cristallo