A conclusione della 127ª Maratona di Boston, la più antica tra le maratone annuali che si svolgono al mondo, tra i 200 italiani in gara dei 30mila iscritti, abbiamo raggiunto il barlettano Michele Zagaria per fargli qualche domanda sulla sua esperienza.
Appena tornato dall’esperienza della 127° Maratona di Boston. Quali sono le sensazioni e i risultati che ha portato con sé?
La vita come lo sport, quando raggiungi un grande obiettivo porti con te tante sensazioni belle e soprattutto positive, sicuramente questa per me ha rappresentato la ciliegina sulla torta, perché ha chiuso un percorso lungo 8 anni: da quando mi sono innamorato della corsa ed ho deciso di iniziare un circuito costituito da 6 grandi maratone (Berlino , Tokyo ,Londra, New York , Chicago e Boston). Quest’ultima mi ha dato la possibilità di entrare a far parte di una classifica Mondiale chiamata Abbott World Major ed è rappresentata da una medaglia che racchiude le 6 capitali più importanti nel mondo della corsa. I Risultati per un runner sono sempre importanti ma non fondamentali perché per noi è un hobby e non una professione, il risultato di una maratona non è la prestazione di quel giorno stesso ma il lavoro che viene fatto nei 4 mesi precedenti all’evento. Porto via da Boston tante soddisfazioni personali e ho arricchito il mio bagaglio di conoscenza culturale, perché in questo, avendo la possibilità di viaggiare con la mia famiglia (mia moglie e i miei bambini), cerco di unire lo sport e soprattutto la vacanza in termini di conoscenza dei posti e soprattutto della storia.
Nella vita è un professionista impegnato nel campo dell’informatica, com’è nata la sua passione per lo sport e in particolare per la corsa?
Si, sono nella stessa azienda di 26 anni fa, che per me è come una seconda famiglia, e grazie a questo lavoro se riesco a poter viaggiare, affrontando chiaramente le spese tutte a carico della mia famiglia, un concetto che va ribadito: non c’è nessuno sponsor dietro queste manifestazioni, per cui per fare questo sport e soprattutto girare il mondo, se non c’è passione e soprattutto amore questo non è possibile. Sono sempre stato uno sportivo, ma la passione per questo sport è nata per gioco, accompagnai un mio caro amico ad una maratona in Italia e gli feci compagnia per qualche km, ma essendo allenato, continuai da solo la gara e addirittura ebbi la forza di arrivare al traguardo, una pazzia, ancora oggi quando racconto questa storia bellissima mi emoziono. Qui è nata la corsa per me e oggi mi sento soddisfatto e realizzato.
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È uno sportivo molto attento e partecipe qual è, se c’è, la sua routine per gli allenamenti che si concilia con la famiglia e il lavoro? Ha una società che la segue?
Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita, da piccolissimo fino a qualche anno fa il mio sport preferito era il calcio, tutt’ora ne sono innamorato, ma da qualche anno non pratico più , preferisco non rischiare eventuali infortuni e mi alleno correndo, anche perché ho provato nei primi anni a praticarli entrambi ma poi ho capito che bisognava rinunciare a qualcosa.
Si sono molto partecipe e soprattutto sono anche un ottimo, questo lo dicono gli altri, organizzatore, quando troviamo la gara giusta organizzo dal pullman, all’albergo, alle iscrizioni, alla gara, un po’ tutto e soprattutto riusciamo a volte a farlo portando con noi le nostre famiglie. Un particolare da non sottovalutare, perché la presenza della famiglia in questo sport è fondamentale.
Pensare durante una maratona di 42 km che all’arrivo c’è tua moglie, tuoi figli, accresce il desiderio di competere al massimo per avvicinarti sempre di più al traguardo ed abbracciare i tuoi cari.
Gli allenamenti la parte più difficile di questo sport soprattutto perché toglie tanto tempo alla famiglia ed è per questo che cerco di uscire alle prime luci dell’alba riuscendo poi a ritagliarmi del tempo per mia moglie e i miei figli di 4 e 2 anni, e poi raggiungere il posto di lavoro.
Non è assolutamente facile affrontare le fatiche degli allenamenti nelle prime ore del mattino sapendo che ti aspetta una intera giornata, ma se ci metti passione e dedizione, tutto si supera.
La mia Società di appartenenza è la BARLETTA SPORTIVA del presidente Enzo Cascella con cui collaboro molto, siamo una bella società di 300 iscritti e con molti di loro si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e soprattutto di allenamento. Proprio loro sono stati il motore di queste imprese, si è creato un gruppo di allenamento stimolante, cerchiamo di incitarci durante le gare senza mai passare alla competizione tra noi. Per me la competizione è solo con te stesso e non bisogna cercarla in altri. Questo è lo spirito che questo sport ci deve restituire.
Ha partecipato a molte maratone, ce n’è una a cui è più legato?
Certamente, Ho partecipato a Berlino 2015, Tokyo nel 2017, Londra 2018, New York 2019, Chicago 2022, Boston 2023, ma tante altre europee e italiane. Ognuna di queste mi hanno lasciato tanti aspetti positivi, forse la città che più mi ha stupito è stata Tokyo, per pulizia, ordine, educazione e tanta tecnologia, ma anche le restanti sono bellissime ed affascinanti, Londra su tutte. Sono Tutte bellissime Maratone con percorsi di gara diversi, però se devo esprimermi sulla maratona più bella del mondo e qui sarò di parte, ma Roma ha un fascino e una storia stupende.
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
Sono già in programma per il 2023 e il 2024 gare italiane e europee: Venezia in quest’anno che non ho mai fatto e poi nel 2024 torno a Roma dopo qualche anno di assenza e poi qualche europea subito dopo, Madrid e Parigi.
Ha un motto?
Il mio slogan è: La mia vita è una corsa, quando finirò di correre finirò di vivere.