La protesta dei cittadini non si placa. L’oramai puntuale aggiornamento del “Grafico dell’Indignazione” non è solo un’iniziativa simbolica, ma un grido di allarme che si fa eco di una richiesta di trasparenza e responsabilità.
Il suo costante aggiornamento, divenuto un rituale per i cittadini liberi, rappresenta una denuncia visiva e comprensibile a tutti dell’incapacità di gestione. Ogni nuova convocazione del Consiglio Comunale corrisponde ad un nuovo picco del GRAFICO DELL’INDIGNAZIONE, accompagnato da un crescente senso di frustrazione. Il prossimo consiglio comunale, infatti, previsto per giovedi 3 ottobre, contempla sette punti all’ordine del giorno di cui solo 5 per debiti fuori bilancio.
Il segno dell’indignazione è il progressivo costituirsi di comitati di quartiere sorti con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione sui problemi irrisolti delle zone della città. Attraverso petizioni, manifestazioni e incontri pubblici, i cittadini stanno cercando di sollecitare un intervento concreto e deciso da parte delle istituzioni, stanchi di assistere a promesse mai mantenute.
Nell’aria si respira una crescente impazienza. I cittadini chiedono, con sempre maggiore urgenza, un cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale che sembra “ingessata” su dinamiche spartitorie tra forze politiche “fameliche” e mai sazie come si rileva dalle cronache quotidiane.
Non è più tempo di rimandare: trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, responsabilità nelle decisioni prese e una strategia concreta per il rilancio della città sono richieste non più differibili.
Barletta è una città che merita di più. Il consiglio comunale potrebbe essere l’occasione dove ritrovare la dignità smarrita e per dare il via a un processo di cambiamento, ma sarà necessario che l’amministrazione ascolti il grido di aiuto che proviene dai suoi cittadini. La popolazione, ormai stanca delle inefficienze, si dice pronta a collaborare, ma esige che la classe politica prenda decisioni coraggiose e concrete.
Il prossimo aggiornamento del “Grafico dell’Indignazione” non sarà solo un altro numero su una scala crescente, ma rappresenterà, ancora una volta, il simbolo di una città che si rifiuta di rassegnarsi al declino. I cittadini barlettani chiedono risposte, e non si accontenteranno più di parole vuote: vogliono azioni, e le vogliono adesso.
Comitato di Quartiere 167