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Mons. D’Ascenzo incontra gli studenti dell’IISS “L. e G. De Nittis”

Una mattinata ricca di riflessioni, che ha raggiunto il suo punto più alto nell’incontro tra il Mons. D’Ascenzo e gli studenti con disabilità

“La pace si costruisce mediante l’educazione”. Sono parole importanti di Papa Francesco, che hanno evidentemente ispirato il lungo itinerario di visite pastorali che Mons. Leonardo D’Ascenzo sta compiendo nelle scuole di ogni ordine e grado dell’area diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, sotto la sua guida già dal 2017.

Giovedì 24 ottobre, hanno avuto l’onore di accoglierlo gli studenti, gli insegnanti e l’intera comunità dell’Istituto “Léontine e Giuseppe De Nittis” di Barletta che, per l’occasione, ha spalancato le porte dei suoi tanti ambienti didattici e creativi per raccontare al Vescovo le attività disciplinari che animano l’intero anno scolastico. Nelle aule e nei laboratori a disposizione dei vari indirizzi dell’Istituto De Nittis, dal Liceo artistico all’Istituto professionale, gli studenti hanno dato un saggio dei loro talenti in formazione, lieti di ricevere parole di incoraggiamento, fiducia e stima da parte del Prelato.

A fare gli onori di casa ovviamente il Dirigente Antonio Francesco Diviccaro, insieme al De Nittis Team, gruppo formato da studenti con compiti di accoglienza e ospitalità in tutte le circostanze importanti, ai docenti e al personale Ata.

“L’articolo 3 della Costituzione, al comma 2 stabilisce il principio di uguaglianza sostanziale”, ha ricordato il Dirigente. “La nostra scuola se ne fa carico quotidianamente, volendo garantire ad ogni singola ragazza e ragazzo giunti sotto la nostra ala, le stesse opportunità di crescita, intesa come arrivo a un punto diverso e migliore di quello di partenza, un percorso che deve essere garantito a tutti. La Costituzione ci spinge a riservare la massima dedizione a coloro che portano con sé lo svantaggio della fragilità o dell’appartenenza a mondi di deprivazione, in cui la famiglia non esiste più, nè come riferimento educativo, né come àncora di stabilità affettiva.  La gestione della scuola – ha spiegato il Preside – diventa sempre più complessa, perché più problematica è la realtà in cui l’adolescente di oggi si trova ad affrontare gli snodi tipici della sua età, come dimostra l’alto numero di ragazzi che ogni giorno accede al Punto d’ascolto della scuola in cerca di supporto psicologico, di dialogo e confronto con “adulti” disposti ad ascoltarli”.

Il Vescovo ha potuto assistere anche ad un’attività di debate sul tema dello ius scholae, organizzato dalla Biblioteca scolastica innovativa “Pier Paolo Pasolini”, fulcro di tutti gli eventi culturali, artistici e di promozione della cittadinanza attiva fortemente voluti dal Dirigente, come il Wannà Festival della politica giovane. La metodologia del debate, spiegano le professoresse Federica Rizzo e Cinzia Filannino, che hanno guidato i quattro giovanissimi debaters nella preparazione del confronto, è uno strumento utilissimo per insegnare la comprensione del punto di vista altrui e la capacità di documentarsi a fondo per un’elaborazione corretta del proprio pensiero, “l’arte del discernere e della scelta ponderata”, ha aggiunto il Vescovo.

Una mattinata ricca di riflessioni, che ha raggiunto il suo punto più alto nell’incontro tra il Mons. D’Ascenzo e gli studenti con disabilità riuniti nella serra della scuola, un luogo di originale inclusione, frutto di un progetto dal nome suggestivo: VivaÌo. Qui, tra piante aromatiche, fiori e splendide felci, il Vescovo ha salutato, non senza emozione, ragazze e ragazzi con sensibilità diverse, ma dotati di un profondo palpito umano, di una luce interiore che ben si vedeva riflessa sul volto gioioso dei loro insegnanti di sostegno.

La visita è terminata in Sala Cartesio dove l’Arcivescovo ha ringraziato il Dirigente Diviccaro, gli studenti e il corpo docente per avergli regalato l’opportunità di mettersi in ascolto della comunità educante a un livello profondo e di condividere idee e pensieri in un momento di particolare tribolazione, fonte di paura e disorientamento per tantissimi. A questa paura, al male diffuso della solitudine, il rimedio deve essere, secondo le parole del Vescovo, il ritorno alla “verità della vita, cioè il suo essere un ‘dono’, dono da spendere per gli altri”.

Così ha salutato infine gli studenti: “Siete straordinari, non sentitevi soli, siete circondati da innumerevoli persone pronte a prendersi cura di voi!”.

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