Domani, martedì 19 novembre, a Trani, presso Palazzo San Giorgio, si terrà un importante seminario – responsabile scientifico il dott. Filippo Antonio Iovine, Direttore del Centro Salute Mentale di Barletta – denominato “FisicaMente” ed incentrato sui DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione).
Tali disturbi sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza e oggetto di attenzione sanitaria e sociale sul piano scientifico e mediatico per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce di età giovanili della popolazione e per l’eziologia multifattoriale complessa. Si stima che, oggi, in Italia più di tre milioni di persone soffrano di DNA e decine di milioni di giovani e di adulti nel mondo si ammalano ogni anno.
Il convegno – che si aprirà alle ore 8.30 con i saluti istituzionali della Direttrice Generale Asl Bt Tiziana Dimatteo, del Direttore Sanitario Asl Bt Alessandro Scelzi, del Direttore Dipartimento Salute Mentale Asl Bt Giuseppe Barrasso e del presidente dell’Ordine dei medici Asl Bt Benedetto Delvecchio – si propone di fornire un aggiornamento sull’organizzazione dei servizi e dei livelli di cura, sui trattamenti dei disturbi alimentari nel nostro Paese, focalizzando l’attenzione sul nostro territorio regionale, analizzando le nuove sfide e opportunità nel campo della prevenzione, della diagnosi, della cura e della riabilitazione, anche alla luce delle risorse messe a disposizione dal fondo di potenziamento per tali disturbi.
Alla presenza di professionisti ed esperti del settore, numerosi saranno gli interventi in una giornata dedicata a condividere conoscenze, esperienze e best practices per affrontare la complessità dei DNA al fine di comprendere lo stato dell’arte sul territorio nazionale e creare una rete di collaborazione tra servizi, nell’ottica di un approccio multidisciplinare e inclusivo. Inoltre, tramite i principi della Medicina Narrativa, si proporrà la narrazione diretta dei propri vissuti e delle proprie emozionalità da parte di chi in prima persona ha vissuto l’esperienza di un DNA, come utente o familiare.