Un giorno di ottobre Ottavio ha chiesto: “professoressa, ma se a Natale facessimo noi dei regali ai bambini della città?” Forse le parole usate da Ottavio non sono state proprio queste, ma come lui stesso ci ha raccontato, non siamo troppo lontani dalla realtà.
Ottavio è uno studente della I B dell’Istituto Comprensivo D’Azeglio – De Nittis e la professoressa che si è trovata a raccogliere questa proposta preziosa è Mariagrazia Vitobello, docente e presidentessa del Centro Studi Barletta in Rosa – APS. Da quel giorno di ottobre sono passati due mesi e ieri pomeriggio gli studenti della I B hanno accolto con un grande sorriso tutti i bambini che hanno risposto all’invito per “Un pomeriggio in un dono” e hanno mantenuto la promessa fatta: consegnare regali senza chiedere niente in cambio.
La sede del Centro Studi in via Girondi 19 si è riempita di canti natalizi, di tanti piccoli elfi e aspiranti Babbo Natale e di tantissimi giocattoli, libri, giochi di società e peluche che i giovani studenti hanno offerto in dono direttamente dalle proprie camerette o in alcuni casi, acquistato per l’occasione. Una condivisione del tutto disinteressata per il puro senso di rendere felici altri bambini. Rinunciare a qualcosa di materiale per ottenere in cambio la cosa più immateriale ma anche più consistente di tutte, un sorriso di gioia da parte di chi riceve.
Con questo spirito, quindi, i bambini di prima media ci hanno ricordato con una semplicità disarmante, lo spirito autentico delle feste, che non è arraffare quanti più doni e cibo possibile ma aprire il cuore e la porta al prossimo, condividere ciò che si ha per il puro piacere di farlo, e ricordare che spesso non abbiamo bisogno di tanti oggetti a riempirci la vita.
Un insegnamento che – a giudicare dalla quantità di doni raccolti e poi distribuiti – i bambini hanno compreso e condiviso senza difficoltà, traendo per primi soddisfazione nel dare.
La professoressa Vitobello non ha fatto mistero della gioia e dell’orgoglio con cui ha raccolto la proposta di Ottavio, che poi si è fatta più forte, trovando supporto in tutti i ragazzi della classe, e la decisione di mettersi a disposizione per aiutare a concretizzare l’evento è stata immediata.
In una società come la nostra governata dal possesso e dall’accumulo di cose e in cui a Natale regna il consumismo più incontrollato e l’istinto di compensazione della mancanze da parte dei genitori, il gesto dei bambini della I B è una luce di speranza che si accende. Speranza nel presente, che conservi un po’ di questo desiderio di dare e nel futuro, che il messaggio si diffonda come i canti di Natale in questi giorni di festa, arrivando di sfuggita anche al più distratto dei passanti.