Tra tagli di nastri, inaugurazioni e buca nascosta, l’Amministrazione Brilla!
Il 27 dicembre, il Consiglio Comunale di Barletta torna a riunirsi con un copione già scritto: debiti fuori bilancio, polemiche, qualche scaramuccia politica e zero risposte ai cittadini. La novità? Un picco senza precedenti nel famigerato “Grafico dell’Indignazione,” che registra un clamoroso 50% di insoddisfazione media tra i barlettani. Per capire la portata del dato, basta un rapido confronto con Bari, dove lo stesso indicatore si ferma al 27%.
Che dire? Mentre a Bari si discutono soluzioni, a Barletta sembra si preferisca inaugurare marciapiedi, issare bandiere e postare foto sorridenti sui social. Insomma, dove manca la capacità di gestire la quotidianità, non manca certo la smania di visibilità.
L’episodio che più di tutti simboleggia la gestione brillante dell’amministrazione barlettana è quello del parco giochi sul lungomare Pietro Mennea. Una struttura che, se fosse un’attrazione turistica, avrebbe il motto “Venite per il verde, restate per le buche nascoste!” I 25.000 euro sborsati per risarcire un minore caduto in una di queste buche non visibili non sono solo un danno economico, ma una lezione magistrale di inefficienza.
Invece di controllare e prevenire, il Comune preferisce affrontare i problemi quando ormai si trasformano in conti salati. E, come sempre, chi paga è il cittadino, già tartassato dalle tasse locali e costretto a districarsi tra strade dissestate e alberi pronti a crollare al primo vento. A tal proposito sembra emblematica la litoranea di Ponente che è oramai una vera e propria mulattiera, fonte di introiti solo per le autofficine.
E cosi mentre a Bari l’indignazione rimane al 27%, a Barletta si sfiora il doppio. Sarà perché a Bari hanno meno buche o, forse, perché lì sanno come gestire il bilancio senza farne un’emergenza ogni tre giorni? O sarà che a Bari si pensa più a fare e meno a farsi vedere? Certo, anche Bari avrà i suoi problemi, ma è difficile immaginare una conferenza stampa per l’inaugurazione di una toppa d’asfalto o per dei bagni ristrutturati, ma a Barletta ormai l’ordinario è diventato, stabilmente, straordinario.
A Barletta ciò che prevale in maniera più che evidente è solo la smania di protagonismo, di visibilità degli amministratori, i quali sono più attaccati a selfie o leggere il proprio nome sui giornali piuttosto che alla concreta soluzione dei problemi della città.
Il problema, tuttavia, è che Barletta non può vivere di facciata. Le buche non si tappano con le dirette Facebook, i parchi giochi non si sistemano con i selfie, e i debiti fuori bilancio non si risolvono con slogan da campagna elettorale.
l 50% del Grafico dell’Indignazione non è solo un numero. È il termometro di una città che si sente abbandonata da chi dovrebbe governarla. I cittadini sono stanchi di vedere soldi pubblici buttati via per colpe che si potevano evitare. Ma finché l’amministrazione sarà più interessata a mettere la faccia nelle foto che a rimboccarsi le maniche, a Barletta le buche – reali e metaforiche – continueranno a moltiplicarsi.
Del resto, la domanda che ogni barlettano si pone – e che resterà senza risposta – è sempre la stessa: “Quando inizieranno a fare qualcosa di serio?” Ma forse, anche questa è una buca troppo grande da colmare.
Comitato di quartiere Zona 167