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La Settimana Enigmistica: il 23 gennaio 1932 il primo numero di un’icona italiana

Il 23 gennaio 1932 arrivava nelle edicole italiane La Settimana Enigmistica, una rivista destinata a diventare un vero simbolo della cultura e dell’intrattenimento del nostro Paese.

Ideata dal conte Giorgio Sisini di Sant’Andrea, rappresentava una novità assoluta per l’epoca: un passatempo che univa giochi di logica, enigmi e curiosità, capace di divertire e stimolare la mente.

L’ispirazione per La Settimana Enigmistica venne a Sisini durante un viaggio in Inghilterra, dove i cruciverba stavano riscuotendo grande successo. Decise così di portare in Italia questo format, arricchendolo con una varietà di giochi e contenuti. Il primo numero, venduto a 50 centesimi, presentava il motto “Il passatempo più sano e più intelligente”, che ancora oggi è ben visibile sulla copertina della rivista.

In un’Italia degli anni ’30, segnata da un clima politico rigido e da una vita quotidiana spesso difficile, il successo fu immediato poiché la Settimana Enigmistica offriva un momento di evasione e di stimolo mentale, conquistando un pubblico ampio e diversificato.

Fin da subito, il settimanale si è fatto notare per i suoi contenuti di qualità. Le “Parole crociate” erano il gioco principale, ma c’erano anche il “Bersaglio”, il “Rebus”, oltre a rubriche di curiosità, cultura e qualche vignetta umoristica.

Un aspetto distintivo è sempre stata l’assenza di pubblicità. Questa decisione ha contribuito a mantenere intatta l’identità del periodico, garantendo la concentrazione sui contenuti.

La copertina, invece, con l’iconico volto sorridente di una donna, ispirato alla rivista francese La Vie Parisienne, è diventata un simbolo facilmente riconoscibile nel tempo dai suoi lettori.

La Settimana Enigmistica non è solo una rivista: è un fenomeno culturale. Ha accompagnato gli italiani in ogni momento della loro vita, dalle vacanze estive ai pomeriggi invernali, diventando un punto di riferimento per molte generazioni. Grazie alla sua capacità di stimolare la mente e di educare attraverso il gioco, questa pubblicazione è riuscita a dimostrare come l’intrattenimento possa essere anche uno strumento di crescita personale.

A quasi un secolo dalla sua nascita, il giornale continua a essere amato e letto in tutta Italia, non solo da persone comuni, ma anche da intellettuali e personaggi famosi. Nonostante l’era del digitale e la concorrenza di app e giochi online, la rivista conserva il suo fascino tradizionale, rimanendo un punto di riferimento per gli appassionati di enigmistica.

La storia della Settimana Enigmistica mostra come un’idea semplice, ma ben fatta, possa diventare un simbolo culturale. Oggi, a quasi cento anni dal primo numero, resta un punto di riferimento che unisce passato e presente, promettendo di accompagnare tanti italiani nei prossimi anni.

Celeste Rutigliano

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