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Teatro Curci: “Perfetti sconosciuti” registra tre serate sold-out

La commedia realista di Paolo Genovese, in scena al Curci dal 10 al 12 gennaio, riesce brillantemente nel passaggio da cinema a teatro

Può una storia che già conosciamo sorprenderci ancora, se portata dal grande schermo al palcoscenico? La trasposizione teatrale del pluripremiato film del 2016 “Perfetti sconosciuti” ha levato ogni dubbio: .

In scena per tre repliche nel weekend scorso al Teatro Curci di Barletta, la pièce scenica mantiene alla regia la firma di Paolo Genovese, al suo debutto teatrale, e l’impronta della stessa mano si avverte fin da subito.

Il felice esito dell’impresa non era scontato e risulta più lodevole riconoscendo le difficoltà nel ripresentare al pubblico un’opera già fortemente amata e citata. Per sottolineare la notorietà del film basta ricordare che nel 2019 “Perfetti sconosciuti” è addirittura entrato nel Guinnes World Records come l’opera cinematografica con più remake esistenti.

La chiamata all’azione è la stessa del film: un gruppo di amici storici, composto prevalentemente da coppie, decide di movimentare la loro serata condividendo pubblicamente i messaggi e le chiamate ricevute sui propri cellulari, lasciati sbloccati a faccia in su sul tavolo. Sullo sfondo l’eclissi di luna, che comincia con l’inizio della cena e che avanza man mano che i segreti vengono a galla.

La scenografia, curata da Luigi Ferrigno, suddivide intelligentemente lo spazio scenico in diverse stanze della casa, compreso il terrazzo dal quale verrà ammirato il cielo in attesa del significativo buio. Ogni angolo dello spazio scenico si rivela funzionale (sul palco viene persino cotta e servita della vera pasta) e le luci, curate da Fabrizio Lucci, contribuiscono a creare l’atmosfera giusta per ogni momento della rappresentazione, sposando egregiamente il lavoro svolto da Ferrigno.

Il cast in tournée è composto da attori di spessore, capaci di offrire interpretazioni estremamente credibili e vicine al pubblico, mantenendo estrema fede ai personaggi. Grazie alla loro bravura e alla loro chimica, il tono dell’opera viene costantemente tirato tra tensione e ironia.

Nel dettaglio i personaggi: Eva (Valeria Solarino) e Rocco (Paolo Calabresi), i padroni di casa in crisi matrimoniale, Cosimo (Marco Bonini)Bianca (Alice Bertini), giovani sposi in cerca di una gravidanza, Lele (Dino Abbrescia) e Carlotta (Lorenza Indovina), marito e moglie che cercano altrove la passione ormai spenta tra loro e Peppe (Massimo De Lorenzo), la cui fidanzata Lucilla non si è presentata.

Detto ciò, alcune differenze, logicamente, ci sono. L’opera risulta più “snella” sul palco, capace di mantenere una narrazione dal nucleo drammatico, ma arricchita da una maggiore vena comica. Questo crea un certo ammiccamento al pubblico, che diviene uno dei motivi del successo della trasposizione. Gli spettatori, pur conoscendo già la trama, restano vigili e partecipativi perché richiamati spesso da battute nuove dette a gran voce e stuzzicati con la ripresa di battute originali, come “Tante volte può essere il T9, eh!” , “Bisogna imparare a lasciarsi nella vita”,  “Ti rode che non ti ho detto che sono frocio o che sono frocio?”, “Siamo tutti frangibili” e il discorso di Rocco sull’importanza del “saper disinnescare”.

Il pubblico del Curci era sinceramente coinvolto negli intrecci sciolti su quel salotto, a ogni segreto seguiva un sussulto, a ogni messaggio un silenzio agitato. Il coinvolgimento era ancora più vivo poiché la visione di un’opera che svela la tripartizione delle vite degli individui (pubbliche, private e segrete) permetti di interrogarsi sulla propria trasparenza e sulle dinamiche relazionali contemporanee.

Cosa sarebbe successo se al posto di quei personaggi smascherati ci fossimo stati noi? Probabilmente questo pensiero avrà sfiorato la mente di qualcuno tra il pubblico. Eppure, a fine serata, dopo gli applausi, avrà indossato il cappotto, voltato le spalle al teatro e ripreso la tripartizione della propria vita, lasciando i piatti sporchi di quella cena ancora sul palco, come un segreto ancora da scoprire, confessato solo a se stesso.

Social addict e fotoreporter di BarlettaWeb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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