Il 24 gennaio si celebra la Giornata Internazionale dell’Educazione, uno dei diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che quest’anno è dedicata a un tema delicato e attualissimo, quello dell’Intelligenza Artificiale.
Mentre l’Italia punta, ancora, su storia, latino e lettura della Bibbia nelle scuole primarie, l’UNESCO accende un faro sull’importanza di dotare docenti e istituti di tutti gli strumenti necessari per guidare al meglio gli studenti di ogni ordine e grado nell’utilizzo di una tecnologia che ormai, è innegabile, è già parte integrante delle nostre vite, ma che non sappiamo affatto gestire.
Questa ricorrenza, su cui non c’è una vera e propria storiografia, nasce con l’intento di sensibilizzare istituzioni e singoli cittadini sull’importanza di un accesso equo all’educazione scolastica, e alla necessità che tutta la comunità internazionale, soprattutto quella dei paesi più evoluti, si impegni affinché anche i paesi in via di sviluppo riescano a consentire ai propri bambini e alle proprie bambine l’accesso a una scuola sicura e al pari di quelle del resto del mondo. Solo così si potrà lavorare gli uni accanto agli altri per costruire un terreno di pace, di cooperazione e di sviluppo globale sano ed equo.
Per comprendere l’importanza di parlare ancora e ancora di accesso all’educazione basti pensare che, secondo una stima delle Nazioni Unite, nel mondo ci sono ancora 244 milioni di ragazzi e bambini che non ricevono un’istruzione sufficiente, mentre ci sono addirittura 617 milioni di bambini completamente analfabeti per totale mancanza di educazione.
Mentre si evidenzia, quindi, l’urgenza di intervenire lì dove strutture e strumenti sono totalmente insufficienti, allo stesso tempo nei paesi più avanzati emerge la necessità di intervenire sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA), che sta rivoluzionando il mondo dell’educazione. Studenti e insegnanti utilizzano sempre più strumenti di IA per creare contenuti, valutare compiti e personalizzare l’apprendimento. Tuttavia, manca un quadro normativo chiaro e condiviso a livello globale.
L’UNESCO sta lavorando per colmare questo vuoto, fornendo linee guida e strumenti per un uso etico e responsabile dell’IA in ambito educativo. L’organizzazione sottolinea l’importanza di formare gli insegnanti all’uso dell’IA e di sviluppare competenze digitali negli studenti.
Le sfide sono numerose: il divario digitale, innanzitutto, cioè la diversa distribuzione nel mondo di strumenti, accesso al web e competenze nell’uso della rete che genera un ulteriore gap educativo, e l’etica. È fondamentale, infatti, garantire un uso etico e consapevole dei rischi e delle potenzialità dell’IA.
In questa direzione si sta muovendo anche l’UNESCO, con l’intento di strutturare e mettere a disposizione dei docenti una formazione adeguata e costruita su linee guida condivise. Gli insegnanti hanno bisogno di formazione specifica per integrare l’IA nelle loro pratiche didattiche e scongiurare un uso inappropriato e incontrollato di questo strumento.
Negare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, infatti, è un atteggiamento controproducente, tanto quanto permetterne un uso non regolamentato e guidato. Nei paesi più avanzati già 2/3 degli studenti utilizzano questa tecnologia, non sempre però in modo adeguato, ed è per questo che una riflessione globale si è resa indispensabile.
l’IA offre grandi opportunità per migliorare l’educazione, ma è necessario un approccio equilibrato e attento, che tenga conto sia dei benefici che dei rischi. L’UNESCO sta giocando un ruolo fondamentale nel promuovere un uso responsabile e inclusivo di queste tecnologie: “L’intelligenza artificiale offre grandi opportunità per l’istruzione, a condizione che il suo impiego nelle scuole sia guidato da chiari principi etici. Per raggiungere il suo pieno potenziale, questa tecnologia deve integrare le dimensioni umane e sociali dell’apprendimento, piuttosto che sostituirle. Deve diventare uno strumento al servizio di insegnanti e alunni, con l’obiettivo principale della loro autonomia e del loro benessere.”
Queste parole della Direttrice generale dell’UNESCO Audrey Azoulay sono una vera e propria dichiarazione d’intenti. Dedicando la Giornata Internazionale dell’Educazione 2025 alla più controversa delle nuove tecnologie, l’organizzazione si propone di avviare, promuovere e guidare una riflessione globale sul tema, che non può più essere rimandata.
In un mondo che corre a più velocità, la sfida più difficile che istituzioni e organizzazioni internazionali devono fronteggiare è quella di schierare tutte le forze possibili per cercare di intervenire sul divario educativo in modo progressivo ma costante, con l’obiettivo ambizioso di dare – in futuro – le stesse possibilità a tutti i bambini e le bambine, o quantomeno, una chance concreta di raggiungerle.