Avrebbe accettato la somma di 600 euro quale prezzo per il suo silenzio sulle molestie sessuali subìte dalla figlia di 10 anni. Una donna della provincia di Lecce non solo non avrebbe denunciato quanto accaduto durante una vacanza a Porto Cesareo, ma avrebbe sviato le indagini accusando un altro uomo, un parente.
I fatti risalgono all’estate del 2020: la bambina, stando a quanto ricostruito dalle indagini e confermato dalla piccola vittima nel corso dell’incidente probatorio, avrebbe subìto le molestie sessuali di un uomo mentre faceva il bagno in mare con lui. Tornata a scuola, aveva confidato l’episodio a un’insegnante e alla madre. Ma lei, convocata in caserma dai Carabinieri, aveva indirizzato i sospetti su un altro uomo, un parente mai identificato, sviando le indagini. Gli accertamenti successivi avrebbero dimostrato il pagamento della somma di 600 euro per tacere. La donna ha patteggiato una condanna a 8 mesi di reclusione per favoreggiamento (con pena sospesa), mentre il presunto autore delle molestie sessuali è attualmente sotto processo per violenza sessuale aggravata.