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Verdiana Emme presenta “Corri, bambina, corri”

L’evento è il secondo incontro del progetto "Il maggio dei libri", iniziativa nazionale cui Barletta ha scelto di aderire.

Il 3 maggio si è tenuta nella Sala Conferenze del Castello la presentazione del libro “Corri, bambina, corri”, condotta dall’autrice Verdiana Emme e dall’editor junior Arianna Corsini, che ha mediato l’incontro con sincero entusiasmo.

La scrittrice molfettese ha lavorato con Alessandra Minervini, fondatrice della “Casa di Scrittura”, grazie alla quale ha intrapreso il percorso creativo che ha dato vita alla storia di Allegra.

“Allegra è una ragazza con il grande sogno di diventare una fotografa, -racconta l’autrice- ma questo le è stato precluso dai genitori che l’hanno costretta a frequentare di malavoglia la facoltà di medicina. Dopo qualche anno, i due scoprono che Allegra non è prossima a laurearsi e che ha mentito sugli esami. Dunque, la puniscono mandandola dalla nonna Dora, con cui la famiglia non ha contatti da anni e che comunque ha sempre coltivato cattivi rapporti con la stessa. Piano piano la ragazza inizia a scoprire la storia di sua nonna, donna forte con un vissuto pieno di compromessi, prima insegnante del liceo Classico della sua città. Dora da ragazza era arsa dalla voglia di studiare.

Tramite il rapporto con la nonna, Allegra capisce qual è il valore del suo sogno e l’importanza della sua difesa nonostante le pressioni esterne e le limitazioni della sua terra, che è la Puglia.”

“Cosa vuoi fare da grande?” è tra le più comuni domande a cui i piccoli si trovano a rispondere con mento all’insù e cuore scalpitante, non conoscendo ancora il peso degli ostacoli. Nella storia di “Corri, bambina, corri” coesistono proprio le tre dinamiche che per un bambino sembrano consequenziali, ma che nel mondo degli adulti spesso si fanno la guerra: il sogno, il successo, il lavoro.

Il romanzo però non lascia il lettore con la bocca amara, punta invece alla riscoperta di un altro aspetto fondamentale per la riuscita di una vita il più possibile felice: la passione, la scintilla che può azionare un motore.

Allegra custodisce la sua passione tra le braccia e la porta con sé in un paese che sembra non volerla tutelare, in una Puglia che inganna con tramonti sul mare i suoi abitanti, per distrarli con la sua bellezza dal suo precario garantire un futuro.

A Verdiana abbiamo rivolto qualche domanda.

“Quando è stato scritto il romanzo?”

“Ho iniziato a scriverlo nel settembre 2020, terminandolo a fine 2021.

Ha coinciso, quindi, con un periodo particolare sia a livello mondiale che a livello personale. Forse proprio vivere quel momento ha fatto sì che un desiderio che avevo da anni fosse scoppiato, fosse detonato in quella maniera, sebbene l’idea esistesse da tanto tempo.”

“Il tema della pressione universitaria è in linea con quello che accade attualmente tra i ragazzi, dimostrato anche nel suo esito più fatale: l’incremento di casi di suicidio per la mancata laurea. Qual è il tuo pensiero in merito?”

“Io posso dire di aver subito questa pressione non a livello genitoriale ma a livello sociale. Vedevo i miei coetanei raggiungere determinati risultati e quando questi non arrivavano immediatamente anche per me, diventava un confronto continuo.

Penso che ora ci sia la problematica di considerare lo studio e il lavoro come una sorta di etichetta identificativa anche di quello che si è. Il ruolo di una persona, la sua intera vita, si riduce a quell’etichetta di “studentessa universitaria da 30L” o successivamente di “Medico “o “Avvocato” o quel che è.

Questa situazione nasce da questo equivoco di fondo, dal dare un valore, un’identità forte a queste che sono etichette contingenti.

Un esempio in confidenza: io sono laureata in Giurisprudenza con 110. Sembrava il non plus ultra, eppure era un’etichetta del suo tempo, non me ne faccio più niente, nella vita faccio tutt’altro.”

“Quindi è questo ciò che ti lega ad Allegra? È questo ciò che vi è di autobiografico nell’opera?”

“Sì, è esattamente questo, una scelta accademica sbagliata. Per Allegra sono state pressioni esterne, per me invece è stata una convinzione sbagliata di essere qualcuna piuttosto che un’altra. Sì, su questo ci somigliamo.”

Ultima chicca autobiografica è il legame speciale e intimo con la figura della nonna, difatti Verdiana ha confessato di aver dedicato il suo romanzo proprio a sua nonna Vincenza, di cui ha rivissuto il lutto durante la stesura “era come se lei tornasse nei miei scritti. In qualche modo lei compariva in Dora. Hanno vissuto entrambe gli anni 50, entrambe da donne forti. Ammetto -ride- che anche le sorelle di Dora sono parecchio simili a quelle di mia nonna.”

La calendarizzazione de “Il maggio dei libri” prosegue, è possibile consultarla sul sito www.comune.barletta.bt.lit e sulle pagine Facebook e Instagram della Biblioteca “Loffredo”.

Social addict e fotoreporter di BarlettaWeb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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