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Età pensionabile e lavori usuranti

Il lavoro nobilita l’uomo! Ma, i lavori sono tutti uguali? Il Legislatore ha classificato i lavori usuranti da tutte le altre tipologie di lavoro.

Le categorie che possono contare sull’accesso anticipato alla pensione di vecchiaia sono:

  • gli addetti a mansioni particolarmente usuranti come i lavori in galleria, nelle cave, in cassoni ad aria compressa, palombari, lavori ad alte temperature, in spazi ristretti, di asportazione amianto;
  • i lavoratori adibiti a turni di notte per almeno sei ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino e per un minimo di 64 giorni all’anno;
  • i lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno;
  • gli addetti alla linea catena che svolgono l’attività in imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail in mansioni caratterizzate dalla ripetizione costante delle stesse;
  • i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Ai fini del godimento del beneficio, tali mansioni, devono essere state svolte per metà della vita lavorativa oppure per sette degli ultimi dieci anni.

E invero, I lavoratori che svolgono attività usuranti o notturne possono andare in pensione con requisiti ridotti (tra i 61 anni e 7 mesi e i 63 anni, a seconda dei casi), ma per ottenere il via libera anticipato devono conquistare il riconoscimento della loro condizione, con una specifica domanda all’Inps; i termini vanno presentati fino a fine maggio 2023.

I lavoratori che svolgono lavori usuranti (e che hanno svolto più di 77 notti all’anno) possono conquistare la pensione al raggiungimento di una quota (97,6) composta da un mix tra età anagrafica e anzianità contributiva, con un minimo di 35 anni di anzianità contributiva e 61 anni e 7 mesi di età anagrafica. Coloro che hanno svolto tra 72 e 77 notti, possono chiedere la loro pensione a 62 anni e 7 mesi, 35 di contributi e quota 98,6.

A ciò aggiungasi che, se le notti sono tra 64 e 72, l’età pensionabile diventa 63 anni e 7 mesi e la quota 99,6.

Per tutte le altre classi di lavoratori, i requisiti minimi d’accesso alla prestazione pensionistica sono: 20 anni come minimo contributivo e 67 anni d’età, ma tali requisiti variano a seconda dei casi.

Avv. Lucia Lonigro

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