Archiviata la stagione 22/23 in quel di Nardò, negli ultimi sei giorni si è parlato tanto del futuro societario del Barletta Calcio. In primis le dichiarazioni del direttore Iannone, il quale ribadiva ad alta voce che nessuno della società è “ostaggio” delle volontà del presidente, parole confermate dallo stesso in trasmissione martedì scorso alla presenza del vicepresidente Divittorio.
Durante la trasmissione si è cercato in modo vago di fare chiarezza su presunte voci di avvicendamento in sella alla società, ma i due maggiori esponenti in quel caso hanno ribadito di voler prendere in considerazione tutti gli scenari per il bene del Barletta Calcio e che, a loro dire, nessuna trattativa è in corso e nessuna richiesta di acquisizione ad oggi sia a loro pervenuta; dichiarandosi pronti a farsi da parte anche a costo zero, con garanzia che quanto costruito non venga dissolto, e di prendersi quindici giorni di tempo per ascoltare e valutare eventuali richieste.
Devono aver dato fastidio i tanti saluti e i ringraziamenti ai tifosi, sempre vicini e numerosi per tutta la stagione, da parte di calciatori e staff tecnico, forse già consapevoli di non dover far parte della famiglia Barletta nel prossimo futuro. Infatti, è di due giorni fa un nuovo comunicato della società che dispone il silenzio stampa a tutti i tesserati fino al 30 giugno: alla base della decisione la volontà di rispettare i giorni di riflessione dopo le dichiarazioni di martedì.
A distanza di qualche ora il vicepresidente, che sembrava d’accordo su tutto solo qualche ora prima, con un comunicato a sua firma si dissociava dalla nota societaria che impone il silenzio stampa a tutti i tesserati. Pertanto, quel che sembrava una unione di intenti tra alcuni rappresentanti della società lascia presagire giorni caldi per il futuro del Barletta Calcio.
Ruggiero Lamacchia