Si è appena conclusa la due giorni dell’Arduino Day 2023, al Liceo Cafiero di Barletta e il successo della manifestazione è innegabile. Giunta alla sua quinta edizione dal 2017, l’Arduino Day ricorda le fiere scientifiche dei film americani e proprio a queste, confessa il professor Vino, responsabile del progetto, si ispira l’evento. “Il sistema scolastico americano non è perfetto, ma ha degli aspetti che ammiro molto e che cerco inserire nel mio lavoro con gli studenti. Tra questi c’è sicuramente l’enorme importanza data alla creatività e all’esposizione. I ragazzi americani sono costantemente stimolati a fare e a spiegare ciò che hanno fatto” ci dice mentre illustra alcuni dei lavori esposti.
Opere e innovazioni tecnologiche create e spiegate dagli studenti a tutti gli avventori, ecco in parole povere, quello che è l’Arduino Day. Ma grattando un po’ la superficie c’è molto di più. Gli occhi del professor Francesco Paolo Vino brillano di orgoglio mentre passeggia tra i banchi dove sono esposte le invenzioni dei ragazzi, il suo entusiasmo e la sua gioia nel vedere la palestra piena di pubblico curioso va ben oltre la soddisfazione personale. È profondamente felice del percorso fatto nel corso degli anni e dell’entusiasmo con cui i ragazzi hanno partecipato.
“Siamo partiti nel 2017 con 9 progetti e pochissimi ragazzi, e siamo arrivati ad oggi con oltre 120 studenti coinvolti, 20 persone di staff per l’evento e soprattutto 40 progetti esposti”; una crescita cui anche lui fatica a credere, anche se in fondo se lo aspettava: “con i ragazzi funziona l’effetto valanga. Iniziano in pochi coraggiosi, e gli altri seguono per spirito di emulazione. Ma a me non interessa il motore che li spinge a fare. Quello che conta davvero qui, quello che davvero stiamo osservando, non sono i progetti, semplici o rivoluzionari che siano. Quello che esponiamo in questi due giorni è la capacità di questi ragazzi di risolvere problemi. Di pensare, analizzare, trovare una soluzione”.
Mentre cammina tra i banchi e tra i ragazzi, il professor Vino parla con passione di come ha visto cambiare i ragazzi negli anni, di come abbiano perso la curiosità e persino la manualità, quando si parla di manipolare piccoli oggetti, come richiede ad esempio il lavoro sulle schede elettroniche, e di quanto sia importante contrastare questa tendenza con progetti pratici, come questo legato ad Arduino.
Le schede elettroniche, infatti, sono il fulcro di tutto questo lavoro. Ma cos’è Arduino? È una piattaforma hardware open source per lo sviluppo e la realizzazione di prototipi, principalmente nel campo dell’automazione. È una realtà tutta italiana, nata circa vent’anni fa a Ivrea e che porta il nome del bar dove i suoi ideatori si riunivano (e di Arduino D’Ivrea, Re d’Italia intorno all’anno 1000). In sostanza, Arduino produce schede elettroniche facilmente programmabili e relativamente economiche. Nato principalmente per il mercato degli hobbisti e per la didattica appunto, Arduino ha permesso a molti principianti di avvicinarsi e interfacciarsi con l’automazione e la robotica, dando la possibilità di alimentare una passione e sicuramente coltivare talenti, come quelli scoperti dal professor Vino nel corso degli anni.
In questa edizione di Arduino Day, infatti, sono esposti anche progetti fuori concorso perché già vincitori di concorsi nazionali. Progetti di domotica come “M’Illumino di meno” e “Casa Domotica” e di robotica, come i due realizzati da Alessandro Lotoro, vincitore del premio Digitale Sostenibile ENI 2022, e quello animato da Clemente Del Grosso.
Impossibile non menzionare poi il trionfatore dell’edizione 2023 di Arduino Day: Daniele Fiorentino, che con la sua Aducar porta a casa due premi: quello come “Progetto più Stravagante” e il più ambito, il “Progetto Preferito dal pubblico”.
Daniele è un ragazzo carismatico e dotato di una mente brillante, è curioso, creativo e nutre una sana passione per il riciclo e il riuso. Aducar è un’automobile nata da un pezzo di mobile trovato in strada, a cui Daniele ha aggiunto due ruote motrici, ottenute tagliando in due un hoverboard acquistato usato “a soli 15 euro!” e due ruote “come quelle delle sedie”. Una volta accomodatosi nella sua monoposto, la pilota con un joystick recuperato da una vecchia consolle. “Il resto? È cartapesta, carta, cartone e colla vinilica, come ArtAttack!”. Daniele aggiunge al suo palmares anche un terzo premio: “Progetto più Creativo”, per un altro lavoro: Ardudance. Una sorta di pedana che ricorda quella di Just Dance, il celebre gioco interattivo.
A Giorgia Di Pietro con la sua Giugat, una macchina “mano-comandata”, vanno il premio “Progetto Tecnico” e il “Premio Giuria Esperti”, composta da parte del corpo docenti e dalla preside dell’istituto.
Giorgia ci tiene a sottolineare che nonostante la maggior parte dei lavori siano stati svolti dagli studenti del liceo tecnologico, anche gli studenti dello scientifico tradizionale come lei si cimentano, spesso, con successo nella programmazione.
Gli ultimi due riconoscimenti assegnati sono il premio “Progetto più Green” che va alla serra automatica e il premio “Progetto più Innovativo” che va alla Mongolfiera Meteo. Quest’ultima molto cara al professor Vino perché i ragazzi non solo hanno programmato una sorta di sonda meteorologica fatta con dei palloncini ad elio, ma hanno anche calcolato e analizzato una serie di valori e fattori mai considerati in progetti simili.
Il successo della manifestazione è sottolineato anche dalle presenze e dalle visite illustri, come quella dell’ex senatrice Messina che ha visitato la mostra mercoledì 31 e dell’Assessore alle Politiche Giovanili Davide Campese, che ha accompagnato la dirigente scolastica nella premiazione dei ragazzi. Persino le medaglie con cui sono stati premiati i ragazzi sono state realizzate nel percorso che ha portato all’Arduino Day 2023, utilizzando la stampante 3D.
Nel discorso finale la dirigente scolastica ha ringraziato tutti gli studenti per la vitalità con cui hanno animato non solo questi due giorni di mostra, ma anche tutto il percorso fatto fin qui e ha promesso che farà del suo meglio per dare a questo evento quanta più visibilità possibile negli anni a venire.