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Commedia in vernacolo: grande accoglienza per “Figghie e N’pout”

La commedia, con il patrocinio del Comune, è giunta alla sua quattordicesima replica

Lunedì 19 giugno è andata in scena in piazza d’armi del Castello di Barletta, registrando sold out, la commedia “Figghie e N’pout”, dei Kukattori con la direzione artistica di Giancarlo Gianfrancesco, componenti de “Gli amici di Kuka”, associazione nata in onore di Gianluca Gianfrancesco.

In scena: Angela Montalbano, Katia Gianfrancesco, Gino D’Ascanio (conosciuto dal pubblico come Frufru), Bruno Pastore, Nicola, Alessandro Cavaliere (Cocò) e il piccolo Giuseppe Cavaliere . 

I più attenti riconosceranno il cognome “Cavaliere”, infatti Alessandro e Nicola sono figli d’arte: loro padre Giuseppe Cavaliere fu autore della commedia Megghie Povridd, che trentacinque anni fa ebbe un enorme successo in città, diventando un vero e proprio cult, impresso nella memoria e nel cuore degli spettatori ancora oggi.

“È tanto naturale per noi riprendere le orme di nostro padre, rivivendo quello che lui è stato, quando girava per i teatri…era molto conosciuto, la gente lo amava per questo.” – ci confessa Nicola, a cui abbiamo avuto l’occasione di rivolgere qualche domanda prima dell’esibizione.

“Il nostro passaparola, la nostra pubblicità – continua – è la gente che ci è venuta a guardare nelle altre occasioni ed è rimasta contenta della storia, che è uno spaccato di vita reale, nella quale si ride e ci si emoziona allo stesso tempo. Siamo alla quattordicesima replica e vedo che c’è ancora fame di questa commedia; quindi, per noi è un grande piacere riproporla”

A differenza delle precedenti commedie, più incentrate sulle abitudini e i paradossi delle famiglie barlettane, questa ha un respiro più moderno, con un significato sociale e di inclusione, che sente il bisogno di rompere più volte la quarta parete non solo per motivi comici, ma anche per soddisfare la necessità di parlare direttamente al pubblico.

Spesso le tradizioni e i cliché squisitamente barlettani sembrano scontarsi con i temi cari alle nuove generazioni, che invece sono molto più libere e attiviste; questo può portare a incomprensioni e incomunicabilità tra genitori e figli, soprattutto perché i primi creano aspettative non richieste sulla vita dei secondi.

Divisa in due atti, la narrazione della commedia “Figghie e N’pout” ruota proprio attorno al tema dell’inclusività in famiglia, dell’accettazione del figlio e/o nipote “diverso”.

Durante il primo atto una madre si dispera perché nonostante il suo forte desiderio di diventare nonna, suo figlio 44enne è ancora scapolo e vive in casa con lei e suo marito. Un giorno però, tramite Instagram e l’aiuto bizzarro di sua nonna, il giovane riesce a mettersi in contatto con una certa ragazza di Roma. Nasce dunque un flirt a distanza subito mal visto da sua madre, che ha repentini malori al solo pensiero del figlio in viaggio per la Capitale.

Durante il secondo atto la ragazza romana arriva in terra barlettana e viene subito acclamata perché simbolo di riscatto sociale per la suocera, che non vede l’ora di mostrare alle vicine la futura moglie di suo figlio.

Quest’ultimo atto si conclude con l’accettazione del “non-comune”, con la svalutazione delle voci del quartiere, riconosciute dai personaggi come ancora attaccate a modelli sociali soffocanti e bigotti.

Stella sul palco era Gino D’Ascanio, che interpretando il ruolo della nonna, era essenziale per la resa buffa della commedia, giostrando abilmente i tempi comici.

Il pubblico ha acclamato gli attori dimostrandosi entusiasta e attivo, non deluso dalla storia e con magari una lezione in più da portare a casa: un successo.

Intervista a Nicola Cavaliere:

“Com’è nata l’ispirazione per questa commedia?”

“L’ispirazione era solo un’idea. La commedia è il frutto della collaborazione di tutti, la mia era solo un’idea, il momento importante è quando si prova: a qualcuno viene in mente una variazione ed è un continuo correggere il copione. La commedia l’abbiamo scritta tutti. Loro sul palco sono bravissimi, io sono un po’ più bravo con la penna -ride- “

“Riprendendo il nome della commedia: cos’è cambiato tra Figghie e N’pout?”

“Adesso le diversità iniziano ad essere accettate. Io, anche se non sembra, ho 55 anni e prima parlare di diversità era un tabù, adesso invece questo argomento si può iniziare ad affrontare più liberamente, anche con i genitori. Sembra che l’argomento della diversità non ci debba mai toccare fin quando non ci capita in famiglia. Quando poi capita bisogna essere pronti ad accettare queste diversità.”

“Cosa rappresenta per voi portare in scena il vernacolo?”

“Io non ero molto addentrato nella recitazione, ma devo dire che dopo le prime volte della commedia ho visto un avvicinamento da parte delle istituzioni e nell’ambito scolastico mi hanno proposto di insegnare il vernacolo nelle scuole. È una cosa molto importante. Il vernacolo è la continuazione dei nostri usi, delle nostre tradizioni. Bisogna conservarlo. Questa era una cosa di cui vado molto fiero e di cui andava molto fiero mio padre.

Quando ascolto i ragazzi, o quando si esprimono in vernacolo ci sono alcune variazioni -ride- ecco, la conservazione è molto importante. Ma non solo per usarlo nel linguaggio, ma anche per conoscere i termini. Ci sono dei termini antichi che mi affascinano davvero molto. È bellissimo.

Quando poi li riporto ai miei amici, loro non ne conoscono neanche l’esistenza.”

“Ci sono dei progetti futuri in programma?”

“Ci sono delle idee future, sì.  Però questo per noi è un hobby, ed è difficile far conciliare il lavoro con questo hobby molto, molto piacevole. Si arriva a fine serata distrutti. Questa commedia è frutto di un anno di lavoro, dietro c’è un lavoro incredibile, pazzesco.

Abbiamo tutti un’attività, abbiamo tutti un lavoro, andare a provare è un grosso sacrificio però si fa, sia per portare avanti le idee che erano dei nostri genitori sia per passione: Gino, Alessandro, Angela Montalbano sono dei personaggi che ce l’hanno nel sangue e amano davvero recitare”

Social addict e fotoreporter di BarlettaWeb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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