“Ci hanno chiamato eroi durante la pandemia perché abbiamo lavorato nei reparti dell’ospedale covid di Bisceglie, per un anno. Dopo siamo stati sbattuti fuori. E adesso senza un impiego, con un mutuo e con due figli siamo qui a chiedere quello che ci hanno tolto: un posto di lavoro”. Concetta Pascarelli è una delle lavoratrici di Santaservice che è scesa in piazza questa mattina a Barletta per partecipare al sit in di protesta organizzato dai sindacati e chiedere di tornare a lavorare.
Si tratta di essenzialmente di addetti alle pulizie che dal prossimo primo luglio “se la Regione non sblocca le assunzioni in Sanitaservice non solo restano a casa ma si rischierebbe anche la chiusura di servizi di pulizia e ausiliariato in tantissime strutture ospedaliere della Asl Bat”, spiega Luigi Marzano, coordinatore Sanità di Fp Cgil Bat. “Siamo qui – aggiunge – a protestare affinché la richiesta di sblocco immediato e temporaneo delle assunzioni inviata da Asl Bat, dalla direzione strategica della Asl e dalla Sanitaservice alla Regione, venga accolta quanto prima. Anche per garantire al personale in servizio di poter usufruire delle ferie estive”.
I sindacati chiedono che “la Regione autorizzi il nuovo piano industriale della Sanitaservice che prevede l’assunzione di 117 unità lavorative indispensabili per garantire i servizi minimi di igiene nelle strutture ospedaliere della Asl Bat”, prosegue Teresa Mennunni, coordinatrice Uil Fpl Bat. “Ci sono 465 milioni di euro di debito della sanità pugliese e chi pensano di buttare fuori? Noi: è vergognoso”, evidenzia Mauro Capriolo, un operatore socio sanitario senza lavoro dallo scorso primo aprile. “In assenza di questi lavoratori ci sono e saranno disservizi a danno dei cittadini”, conclude Marzano.