L’edizione 2023 del “Maggio dei Libri” si è conclusa ieri 2 giugno nella Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello di Barletta.
L’ultimo appuntamento della campagna nazionale di promozione della lettura, patrocinata dal Comune di Barletta, si è incentrato sul tema della lotta alla mafia, attraverso le storie di Piera Aiello e Rita Atria. Due giovani donne, due cognate nate e cresciute a Partanna, in una terra di mafia, che decisero di ribellarsi alla famiglia e al sistema mafioso diventando testimoni di giustizia.
Piera Aiello, ospite d’onore della serata di ieri, è stata la prima testimone di giustizia donna in Italia. Nata in una famiglia umile ma onesta, per evitare atti di ritorsione contro i suoi genitori fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del boss don Vito Atria. Dopo l’omicidio del marito nel 1991, Piera non volle diventare una “vedova di mafia” ma, al contrario, con grande coraggio scelse di ribellarsi a Cosa Nostra denunciando gli assassini di suo marito e iniziando il suo percorso di testimonianza accanto al giudice Paolo Borsellino.
Rita Atria, la “settima vittima di via D’Amelio”, era la figlia di don Vito Atria, sorella di Nicola e conosceva la mafia da vicino. Non aveva ancora compiuto diciotto anni quando scelse di seguire l’esempio di sua cognata Piera e di denunciare tutto ciò che sapeva.
Inizialmente lo fece per vendetta, per vendicare la morte di suo padre e di suo fratello; poi, dopo l’incontro con Paolo Borsellino che per lei era una guida, Rita abbracciò con coraggio e decisione la strada della legalità e le sue testimonianze portarono all’arresto di numerosi boss. Dinanzi alla morte del giudice Borsellino però Rita decise di togliersi la vita lanciandosi dalla finestra del suo appartamento in viale Amelia a Roma, una settimana dopo la strage di via D’Amelio.
La compagnia teatrale “Teatro delle Lanterne” di Barletta ha portato in scena la loro storia con lo spettacolo “Rituzza: la picciridda”. Un tavolo, due sedie ed una credenza a ricreare i luoghi in cui Piera e Rita condivisero parte della loro vita, abbattendo qualsiasi distanza spazio-temporale. Un viaggio che racconta la triste realtà in cui sono cresciute, il loro coraggio di essere diverse e la loro lotta al fianco della giustizia ma soprattutto il loro legame inscindibile, capace di andare ben oltre la morte. Ad interpretarle, con grande verità e devozione, le attrici Federica Russo, nel ruolo di Rita Atria, e Annalisa Scommegna in quello di Piera Aiello. Lo spettacolo, scritto da Angela Paciolla con la regia di Rosa Morelli e Micol Frezza, è stato accolto dal pubblico della Sala Rossa con grande ovazione e con un lunghissimo applauso. Piera Aiello, seduta in platea, ha riconosciuto al Teatro delle Lanterne un grande merito, quello di aver fatto “rivivere la sua Rita” attraverso la loro rappresentazione.
Al termine dello spettacolo teatrale, il giornalista Enzo Stella ha dialogato con l’Onorevole Piera Aiello partendo dalla presentazione del suo libro “Maledetta Mafia. Io donna, testimone di giustizia con Paolo Borsellino”, scritto a quattro mani con Umberto Lucentini.
Tanti i temi trattati nel corso del dibattito: dall’importanza delle misure di protezione per i testimoni di giustizia al cosiddetto “carcere duro” (il 41-bis), dalla soddisfazione per la recente cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro alla sua profonda ammirazione per il magistrato Paolo Borsellino e per il pool antimafia.
Piera Aiello, tra le cento donne più influenti al mondo secondo la BBC, continua oggi il suo impegno a difesa della legalità e della giustizia portando la sua testimonianza nelle scuole italiane: “È fondamentale parlare ai ragazzi, far conoscere nelle scuole i nomi di tutte le vittime di mafia…i ragazzi sono il nostro presente, il nostro futuro ed è importante che sappiano di cosa è capace la mafia. Questa è la mia missione”.
L’evento, organizzato in collaborazione con l’associazione culturale LettidiPiacere e il Presidio del Libro di Barletta, ha rappresentato un importante momento di riflessione sul fenomeno mafioso ma anche un’occasione per ricordare le tante vittime di mafia e per rinnovare l’impegno di cittadini ed istituzioni a fare la propria parte nella lotta alla criminalità.
Presenti tra il pubblico il Capitano dell’Arma dei Carabinieri Nastassia Magno, il Vicesindaco Giuseppe Di Leo, il Referente di Libera Giorgio Carpagnano ed il vice questore Francesca Falco.