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A lezione di pace e di guerra con il professor Ugo Villani

La guerra e il ruolo dell’ONU nel costruire la pace al centro dell’incontro promosso dall’ITET Cassandro – Fermi – Nervi con il prof. Ugo Villani

È di ieri la proclamazione dell’immagine vincitrice del World Press Photo 2024 che ritrae una donna intenta ad abbracciare il cadavere della nipote di cinque anni, morta in uno dei bombardamenti israeliani su Gaza il 17 ottobre 2023.

È ancora vivo, invece, il ricordo della fotografia vincitrice per il 2023, in cui si vede una giovane donna incinta, ferita, trasportata in barella dopo un bombardamento russo in Ucraina, nel 2022.

I due momenti cruciali degli ultimi due anni, secondo una delle principali agenzie di stampa mondiali, ci appartengono ai conflitti che ogni giorno, da due anni uno e da più di sei mesi l’altro, occupano gran parte dei nostri palinsesti e delle pagine dei nostri giornali: quello sul fronte russo-ucraino e quello israelo-palestinese.

Per provare spiegare e rendere comprensibile uno scenario internazionale complesso, controverso e profondamente rischioso, e il ruolo che le Nazioni Unite svolgono – o dovrebbero svolgere – per sanare i conflitti, l’I.T.E.T. Cassandro – Fermi – Nervi ha ospitato, nella mattinata di oggi 19 aprile 2024, il Professore Emerito di Diritto Internazionale dell’Università Aldo Moro di Bari Ugo Villani.

Due ore e mezzo di lezione in cui il docente si è concesso in tutta la sua straordinaria cultura, provando a rendere chiare, o almeno note, le dinamiche diplomatiche, politiche e naturalmente economiche che rendono questi conflitti così profondamente legati alla comunità internazionale e così difficili da risolvere.

Al centro della lezione la figura dell’ONU e del Consiglio di Sicurezza: ente preposto alla gestione dei conflitti per conto delle Organizzazione delle Nazioni Unite. Entità che però, come possiamo facilmente dedurre dalla difficoltà con cui si avanza – o non avanza – verso la pace, manca decisamente di efficienza, con il conseguente protrarsi delle ostilità per mesi, se non per anni.

Il professor Villani è un pacifista entusiasta, che seppure consapevole della realtà dei fatti e conscio delle evidenti difficoltà in cui gli stati ONU stanno annaspando, insiste nel dire però, che nessuno dovrebbe mai cedere all’assuefazione alla guerra”, sottolineando l’impegno concreto e costante delle Nazioni Unite nel perseguire il primo vero obiettivo dell’organizzazione: costruire un futuro di pace per le generazioni future.

Villani non fa mistero dei suoi pensieri, a tratti polemici, verso la politica interna ed europea che definisce bellicista, ribadendo più volte la propria convinzione che manchi una reale volontà politica di risolvere entrambi questi conflitti perché: “più grande è la crisi, maggiori sono gli interessi in campo. Più grande è la crisi, più si rende necessario un intervento militare e un intervento militare dell’ONU è sempre complicato, perché l’ONU non ha un vero e proprio esercito, e perché, a causa degli interessi economici, ci sarà sempre qualcuno che voterà contro.”

Mette però alcuni paletti dai quali, a suo parere, non si potrà prescindere nella risoluzione dei due conflitti. Da un lato il nodo cruciale del Donbass, che non può e non deve restare in mano ai russi, ma a cui bisognerebbe riconoscere finalmente una sua autonomia. Dall’altro Israele e Palestina, per i quali l’unica via percorribile è “due terre, due stati”, il che implica però una presa di coscienza occidentale, da parte degli Stati Uniti soprattutto, che la Palestina e i palestinesi esistono e hanno tutto il diritto di continuare a farlo.

Per entrambi gli scenari il professore ha accennato a incontri ufficiosi avvenuti o prossimi allo svolgimento, che farebbero pensare che qualcosa si stia muovendo, ma ribadisce con fermezza le mancanze della comunità internazionale nel trovare una posizione comune e un interesse superiore al vile denaro per il quale schierarsi con fermezza e concretezza, soprattutto.

Nonostante le evidenze, anche le grandi potenze vacillano alla richiesta di schierarsi per la pace senza se e senza ma, giustificando i conflitti in prospettiva di una libertà e di una pace più durature domani. Un domani lontanissimo però, che sarà raggiunto calpestando i corpi delle decine di migliaia di civili morti ammazzati mentre i leader dibattono sul nulla, o quasi, e che troppo spesso vengono dimenticati o minimizzati dalla narrazione come “danni collaterali”.

Danni collaterali che avvengono però nel momento storico più avanzato tecnologicamente che la storia abbia mai osservato, in cui armi sofisticatissime colpiscono con millimetrica precisione ospedali, campi profughi, consolati: obiettivi intoccabili, in una guerra se non giusta, quantomeno “fair”, il tutto nell’ovattato silenzio delle istituzioni internazionali.

In questi conflitti sempre più cibernetici, in cui vero e falso, giusto e sbagliato sono così facilmente manipolabili e lo schieramento è troppo spesso ridotto a slogan e propaganda, la speranza per un futuro di pace è davvero aggrappata ai ragazzi che oggi hanno avuto il privilegio di ascoltare il professor Villani. “La pace parte del basso”, ha ribadito, “e già il fatto di essere qui, oggi, a parlarne, è un modo per formarci tutti verso una cultura della pace.”

Che è l’unica strada possibile, come ha giustamente sottolineato anche la Dirigente Scolastica Annalisa Ruggieri, esortando gli studenti presenti a fare tesoro di esperienze come quella odierna. Rimarcando l’importanza dell’ascolto, dell’essere curiosi e di non fermarsi mai alla prima informazione ricevuta, alla superficie delle cose, perché solo studiando, facendo e facendo domande, si sviluppa e si esercita il pensiero critico. E il pensiero critico è alla base di una società civile consapevole e impegnata, l’ultimo motore mobile capace di cambiare davvero le cose, se solo lo volesse.

 

 

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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