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A Manfredonia il funerale del carabiniere morto a Salerno. Il vescovo: “Non fatalità ma crimine”

Alle esequie era presente anche il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Teo Luzi

Il lungo applauso della folla, il feretro avvolto nel tricolore e portato a spalla dai colleghi, il picchetto d’onore e il volo dei palloncini bianchi. Nella cattedrale di Manfredonia si sono svolti ieri mattina, 9 aprile, i funerali di Francesco Pastore, il maresciallo dei carabinieri appena 25enne morto nella notte tra il 6 e il 7 aprile in un incidente stradale in provincia di Salerno, dove prestava servizio. Sull’auto di pattuglia travolta da un Suv guidato da una 31enne, risultata positiva  ai primi controlli per alcol e droga, ha perso la vita anche un altro carabiniere, pure lui pugliese: Francesco Ferraro, appuntato scelto, 27 anni, originario del Leccese. Ferito il terzo carabiniere che era alla guida dell’auto.

La 31enne è indagata per duplice omicidio stradale e sarà sottoposta ad ulteriori esami tossicologici. Proprio su questo aspetto l’arcivescovo della diocesi Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, ha pronunciato parolo molto chiare nella sua omelia: la morte dei due carabinieri “non è stata una tragica fatalità ma un crimine, perché fare uso di stupefacenti e mettersi alla guida significa armarsi”.

Alle esequie era presente anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, che aveva già partecipato anche ai funerali di Francesco Ferraro: “Sono due vittime della criminalità stradale”, ha ribadito.

A Manfredonia ieri è stata giornata di lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta esposte a Palazzo di Città e negli altri edifici pubblici e attività commerciali sospese in segno di rispetto.

In cattedrale tanti amici, parenti e conoscenti per l’ultimo saluto a Francesco che, dopo il diploma di geometra, si era arruolato presso la scuola sottufficiali di Velletri ed era diventato maresciallo a Firenze. Fin da bambino aveva questo sogno, fare il carabiniere come il suo papà, Matteo, in servizio a San Giovanni Rotondo, che ha partecipato al funerale in divisa con accanto mamma Chiara, la sorella Sara, la fidanzata Vilma.

Il paese di Campagna, nel Salernitano, dove sulla tatale 91 Francesco Pastore ha trovato la morte, era la sua prima assegnazione di servizio.

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