“In seguito all’euforia ed ai festeggiamenti per la firma tanto attesa dell’Accordo di Coesione avvenuta qualche giorno fa alla presenza della Presidente del Consiglio e dell’ex Ministro Fitto e dopo un attento approfondimento, abbiamo avuto un drammatico risveglio dopo aver visionato l’elenco, fino ad allora sconosciuto a chi è fuori dal cerchio magico, dei progetti e delle opere da realizzare con quei fondi.” Così in una dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali Mennea, Clemente e Mazzarano.
“Emerge in maniera chiara che non esiste una visione strategica generale, né una volontà di ridurre le reali differenze tra i vari territori. Sono previste, infatti, opere pubbliche calate dall’alto in ordine sparso, che assomigliano molto a vere e proprie marchette elettorali. Alcuni territori sono stati premiati a discapito di altri, pur avendo le medesime esigenze e necessità. Non c’è un piano strategico che preveda l’utilizzo di queste risorse per consentire alla Puglia di fare l’ultimo salto di qualità e farle assumere il ruolo di guida permanente del Sud e di tutta l’Italia.”
“Opere sconnesse, finanziamenti ad enti pubblici regionali che potrebbero autofinanziarsi, ma che sottraggono risorse economiche ai Comuni, molti dei quali totalmente ignorati, opere pubbliche necessarie anche per l’incolumità dei cittadini completamente dimenticate: questo è il topolino partorito dalla montagna. Un elenco di opere a macchia di leopardo, ideato non si sa bene da chi, e mai discusso prima della firma dell’Accordo, accentua le differenze tra una comunità e l’altra e fa emergere una disparità di trattamento che i pugliesi non meritano”.
“Perché il Consiglio regionale non è stato coinvolto prima della compilazione di quell’elenco di opere, svelato solo a cose fatte? Perché non sono stati previamente coinvolti tutti i Sindaci pugliesi, in modo da definire quali opere fossero più urgenti e necessarie? Vi è il legittimo dubbio che i fondi siano stati utilizzati a scopi elettorali di una parte che ha deciso di dirottarli solo in alcuni luoghi e per alcune opere.”
“Chiediamo e pretendiamo che sia aperto un tavolo con i Sindaci e i rappresentanti delle province per rimodulare la destinazione di queste risorse, per rispondere all’esigenza di sviluppare un piano strategico per la viabilità e i trasporti, per la digitalizzazione, per il recupero delle aree urbane degradate, per il welfare, per l’ambiente, al fine di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e promuovere la crescita omogenea di tutti i nostri territori. Ci aspettiamo che tutto ciò sia fatto, e che sia fatto prima dell’approvazione del prossimo bilancio regionale.”