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Acqua pubblica, la Puglia approva la legge. Emiliano: “Giornata storica”

"Quindi acqua garantita a prezzi assolutamente bassi, tra i più bassi d'Italia", dichiara il presidente Michele Emiliano

La natura pubblica del bene acqua si rafforza con una gestione egualmente pubblica: la ultracentenaria storia sociale, economica e industriale legata alla gestione dell’acqua si conferma nel pieno controllo dei cittadini pugliesi attraverso la partecipazione, nel capitale di Acquedotto Pugliese, della Regione Puglia e di tutti i Comuni pugliesi.
 “Oggi è una grande giornata – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – perché il Consiglio regionale della Puglia ha approvato una legge che consentirà all’acqua pugliese di rimanere pubblica. Due volte pubblica. Innanzitutto perché l’acqua è di tutti. Noi pugliesi che l’andiamo a prendere dall’altra parte delle montagne, in parte la paghiamo ai nostri fratelli della Campania e della Basilicata, siamo ovviamente grati per questo dono. Pubblica perché distribuita da Acquedotto Pugliese che sarà alleato dei comuni di tutta la Puglia. Quindi acqua garantita a prezzi assolutamente bassi, tra i più bassi d’Italia, nonostante l’impiego dell’energia e degli impianti che servono per trasportarla qui in Puglia. Grazie a quei pugliesi straordinari che fondarono l’Acquedotto Pugliese oltre un secolo fa. Grazie al Consiglio regionale della Puglia per avere votato questa legge, e grazie soprattutto a tutti gli uomini e le donne dell’Acquedotto Pugliese che ci hanno aiutato a scrivere questa pagina di storia”.
“Una tappa storica con cui proteggiamo una grande realtà industriale di livello europeo come Acquedotto Pugliese, il suo know how, gli investimenti che sta realizzando per rimodernare la rete idrica e fognaria più grande d’Europa e per tutelare il nostro mare potenziando i depuratori, il valore dell’acqua bene pubblico confermato da oltre 26 milioni di italiani nel referendum popolare del 2011”, ha detto l’assessore regionale alla Risorse Idriche, Raffaele Piemontese, che ha guidato dai banchi del governo il denso dibattito che ha portato, stamattina, all’approvazione della legge regionale “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”.

“Quella scritta oggi dal consiglio regionale è una pagina di storia importante per la Puglia e i pugliesi. L’acqua è il bene più prezioso che abbiamo ed appartiene alla comunità”. Così il presidente del gruppo Pd Filippo Caracciolo dopo l’ok alla legge che disciplina la gestione del Servizio idrico integrato.

“Grazie a questa legge – spiega Caracciolo – vengono creati i presupposti necessari affinchè il servizio idrico pugliese resti nelle mani dell’Acquedotto anche dopo il 2025. In seguito al provvedimento approvato, infatti, i Comuni potranno acquisire quote di capitale della società Acquedotto pugliese. Oggi è nata la S.p.a. della Regione Puglia e dei comuni pugliesi, con una partecipazione rispettiva dell’80% e del 20%, sulla base di circa 11,3 miliardi di euro di valore delle opere”.

“La storia della nostra Regione – conclude il presidente del gruppo Pd – è caratterizzata dalla gestione pubblica di un bene prezioso come l’acqua ed il consiglio ratificando questa legge ha garantito la possibilità di proseguire il nostro percorso secolare”.

L’Autorità Idrica Pugliese, soggetto rappresentativo dei Comuni pugliesi per il governo pubblico dell’acqua, potrà affidare la gestione dei servizi idrici alla società pubblica AQP. La legge approvata oggi dal Consiglio regionale pugliese è stata definita “storica” in diversi momenti del dibattito. L’assessore Piemontese, nell’esortare a completare il procedimento legislativo, ha richiamato la necessità di affrontare tempestivamente la situazione che si determinerà alla scadenza della concessione per legge della gestione del Servizio Idrico Integrato in capo ad Acquedotto Pugliese SpA, prevista per il 31 dicembre 2025 e ormai improcrastinabile. Una concessione che dura da oltre cento anni e rappresenta un unicum nel panorama quanto meno nazionale, legato evidentemente alla scarsità atavica della risorsa “acqua” che da sempre affligge i territori e la popolazione pugliese. In particolare, l’articolato normativo proposto pone l’importante e condiviso tema della necessità della cessione ai Comuni di una parte delle azioni di AQP, attualmente detenute al 100% dalla Regione Puglia, per predisporre le condizioni affinché l’AIP possa scegliere la soluzione migliore nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi, compresa quella dell’affidamento a società in house partecipata, appunto, dagli enti locali, preservando la totale natura pubblica della gestione dei sevizi idrici.
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