Nel pomeriggio di martedì 7 marzo, nella sala conferenze della Chiesa Santa Lucia, si è svolto l’incontro con Medici Senza Frontiere – MSF promosso dal Centro Studi Barletta in Rosa A.P.S. L’appuntamento ha visto protagonista Alessandra Giudiceandrea, operatrice della ONG di origini barlettane. A poche ore dalla Giornata Internazionale della Donna, e a pochi giorni dal terribile naufragio sulle coste di Crotone, la testimonianza di Giudiceandrea, quarantaduenne con una lunga esperienza al servizio del prossimo, ha offerto uno spaccato appassionato e disincantato della realtà in cui opera l’ONG.
L’incontro è stato patrocinato dal Comune di Barletta, rappresentato da Rosaria Mirabello (assessore alle politiche sociali), in collaborazione con il Centro Antiviolenza AURORA, rappresentato dalla legale Silvia Consiglio. Al dibattito hanno preso parte la Presidentessa di Barletta in Rosa Mariagrazia Vitobello e la professoressa Mariastella Dilillo.
Alessandra Giudiceandrea è attualmente capo missione in Congo per conto di Medici Senza Frontiere, ed ha alle spalle una lunga esperienza sia nella stessa ONG, dove milita dal 2009, ma anche come volontaria in molte zone del mondo. Nella sua testimonianza, la dott.ssa Giudiceandrea ha parlato della difficile situazione in Congo, paese tra i più ricchi al mondo di materie prime estraibili, che è flagellato da violente lotte intestine. Basti pensare che nel paese ci sono ben cento gruppi armati censiti. Ha raccontato della solidarietà e della protezione che gli operatori delle ONG ricevono dalle popolazioni locali, e della passione per il suo lavoro, che non è sempre facile ma che la fa sentire ancora, a distanza di anni “una privilegiata nel poterlo svolgere”.
Alla domanda sul perché lo faccia risponde “se anche mi chiedo perché lo faccio, lo faccio e basta, e poi mi accorgo che sono nel posto giusto, e non mi chiedo più nulla”.
Molto toccante è stato il pensiero rivolto dalla professoressa Dilillo, e poi dalla sala intera, al Console Luca Attanasio, rimasto vittima di un attentato proprio in Congo, pochi anni fa.
La conversazione si è poi inevitabilmente spostata sulla stretta attualità, sul naufragio di Crotone e sulla guerra in Ucraina. A domanda diretta se sia giusto o meno distinguere tra migrante politico e migrante economico, l’ospite ha risposto in modo diplomatico – come il suo ruolo richiede – citando il proprio professore di sociologia, “migrare è un voto dato con i piedi”. Poi aggiunge “prima di farsi un’opinione, sarebbe opportuno conoscere quanto più possibile del mondo. Che è grande, e rotondo. Solo questo può aiutare a evitare facili scorciatoie del pensiero.” E ha raccontato quanto sia riduttivo parlare solo del Mediterraneo come mare dei migranti, quando nel sud est asiatico i naufragi sono all’ordine del giorno, e quanto siano complicati e intrecciati i movimenti delle popolazioni in fuga nel mondo.
Alessandra Giudiceandrea ha raccontato ancora di un paese – il Congo – che nega i suoi stessi profughi, stimati al ribasso come 5 milioni, molti dei quali, dice, non trovano rifugio neanche anche nei campi sfollati. I campi, racconta, non sono sufficienti e il governo non vuole istituirne di nuovi per non ammettere l’enorme disastro politico e umano di cui è complice.
Un incontro importante, quello con Alessandra Giudiceandrea, che l’11 marzo incontrerà i ragazzi dell’I.C. “G. Modugno – R. Moro”. Al termine del dibattito si svolgerà un mercatino solidale i cui proventi saranno devoluti a Medici Senza Frontiere.
All’evento ha assistito anche il sindaco Mino Cannito, che ha preso brevemente la parola per ringraziare l’ospite e dedicarle parole di profonda stima e apprezzamento, umano e professionale.