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Andria, vendeva cibi e bevande non autorizzato: misura cautelare reale per gestore già sanzionato

Il titolare dell’esercizio nonostante un’ordinanza già notificata, ha ripreso ad esercitare analoga attività in un locale attiguo a quello su cui pendeva l’ordine di cessazione

Nei giorni scorsi, uomini e donne della Polizia di Stato, diretti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, e coadiuvati da personale della Polizia Locale di Andria, hanno eseguito un provvedimento di esecuzione di una misura cautelare reale nei confronti del gestore di un esercizio commerciale che, senza alcuna autorizzazione, ed incurante dei provvedimenti già impartiti dall’Amministrazione Comunale, esercitava attività di somministrazione di alimenti e bevande.

La chiusura del locale è frutto di una intensa attività di verifiche, effettuata negli ultimi mesi, da personale delle Volanti di Via dell’Indipendenza, le quali, dopo numerosi controlli, hanno accertato che, nei confronti dell’esercizio in parola, pendeva un’ordinanza dirigenziale, notificata al titolare a giugno del 2024, che disponeva la chiusura e cessazione immediate dell’attività, intrapresa senza alcun titolo abilitativo. In particolare, il titolare dell’esercizio commerciale, nonostante l’ordinanza notificata, ha ripreso ad esercitare analoga attività in un locale attiguo a quello su cui pendeva l’ordine di cessazione e colmo di rottami di biciclette, occupando, inoltre, suolo pubblico senza alcuna concessione.

​Gli operatori, quindi, accertate le violazioni, hanno denunciato il proprietario per mancata osservanza di un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragioni di ordine pubblico, sicurezza pubblica ed igiene e per occupazione abusiva di suolo pubblico. ​A seguito di quanto accertato, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto la misura del sequestro preventivo del locale e personale delle Volanti di Via dell’Indipendenza ha apposto materialmente i sigilli sull’immobile.

L’area rimane oggetto di continui monitoraggi da parte delle pattuglie della Questura anche per verificare il rispetto della misura in atto.

Occorre precisare che la posizione dell’indagato è al vaglio dell’A.G. e che lo stesso non può considerarsi colpevole sino ad una eventuale sentenza definitiva di condanna

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