Ci sono tradizioni che sfidano il passare del tempo. Una di queste è sicuramente la “Fanova” di Barletta, il grande falò accesso nella sera della vigilia dell’Immacolata, che da anni riscalda il cuore dei barlettani e dà avvio alle festività natalizie.
Un tempo, ogni quartiere della città allestiva il proprio falò, in una sorta di sfida al fuoco più grande e suggestivo. Oggi, mantenendo sempre viva l’essenza di questa tradizione, il falò si concentra in un unico grande rogo, che brucia sul lungomare Pietro Mennea, nello spiazzo adiacente alle Mura del Carmine.
La Fanova, che prende il nome dal dialetto barlettano “”A Fanov”, è diventata un appuntamento immancabile, ormai regolamentato non solo in termini di sicurezza, ma anche di tutela dell’ambiente: il falò infatti brucia esclusivamente legna non trattata, evitando l’uso di materiali nocivi per la salute e per la natura.
Anche quest’anno il fascino della Fanova ha conquistato tutti. Nonostante il freddo, nella serata di ieri, centinaia di persone si sono radunate sul lungomare per ammirare le fiamme e festeggiare insieme.
Organizzato dall’Associazione Barlett E AVEST, con il sostegno dell’amministrazione comunale, l’evento “A Fanov e Avest” è stato arricchito dalla musica, con un concerto del gruppo JUSTXBAND che ha animato la serata, e dalla degustazione di prodotti tipici natalizi. Non sono mancati, inoltre, momenti di intrattenimento: sbandieratori, mangiafuoco e trampolieri dell’associazione “I Fieramosca” hanno incantato il pubblico con esibizioni spettacolari, particolarmente apprezzate dai più piccoli.
Alle 21 in punto, dopo il countdown, l’accensione del fuoco che ha illuminato il cielo di Barletta fino a notte inoltrata.
Le radici di questa antica tradizione sono incerte: c’è chi sostiene che il fuoco richiami quello usato dalla Vergine Maria per asciugare i panni del piccolo Gesù; altri, invece, associano il falò alla purificazione di fine anno. Un mix di usanze remote, riti propiziatori e fede cristiana. Qualunque sia la sua origine, la Fanova è legata a doppio filo con la storia di Barletta e dei barlettani, che ogni anno con entusiasmo si riuniscono al calore di un grande abbraccio collettivo.
“La Fanova tiene vivo il fuoco della tradizione” – ha dichiarato il sindaco Cosimo Cannito. “Un paese che non conserva le sue tradizioni è un paese che non potrà mai avere un futuro. Per questo, questa sera, con grande orgoglio e soddisfazione, mostreremo ai nostri figli e nipoti ciò che facevamo anche noi quando eravamo bambini e andavamo a raccogliere la legna per il falò. È un fuoco che arde con forza per tutta la nostra città”.
Una grande festa, un momento di unione, riflessione e rinnovamento per tutti, il modo migliore per dare inizio alla magia di questo periodo.