Il 30 giugno è la giornata mondiale degli asteroidi. È stata scelta questa data perché nel 1908, in una remota regione della Siberia orientale, lungo il fiume Tunguska, un asteroide attraversò una piccola porzione di atmosfera, senza impattare con la Terra, radendo al suolo oltre 2.000 chilometri quadrati di foresta. Questa storia viene ricordata come “l’evento di Tunguska”.
L’esplosione provocata fu talmente forte da stravolgere il colore dei cieli di tutto il mondo per settimane ma causò anche una tempesta magnetica che mandò in tilt i sismografi, le bussole e le radio del pianeta; si pensava ad una effettiva fine del mondo.
Tunguska è da sempre un enigma ed è sempre stato accantonato. Poco dopo all’accaduto scoppiò il primo conflitto mondiale, che ovviamente, spostò il focus su altre problematiche. Solo al termine della guerra, nel 1921, le indagini ebbero inizio, e il luogo iniziò a ricevere le prime visite da parte di vari studiosi. I fondi per le ricerche non erano sufficienti e per riuscire ad indagare ci si rivolse alla gente del posto che affermava di aver visto una grossa sfera luminosa, ma la cosa curiosa della faccenda stava proprio nella sua esplosione, la quale non avvenne con un impatto sul suolo ma in altitudine, provocando un forte boato simile ad un bombardamento.
Di qui le teorie sono state molteplici, da una parte si posizionarono coloro i quali affermavano che l’oggetto del mistero fosse una cometa, la cui esplosione derivasse dall’evaporazione improvvisa del nucleo cometario. Questa ipotesi è stata scartata in seguito, in quanto, parerebbe che la sfera luminosa avesse attraversato circa 700 chilometri di atmosfera prima di esplodere ma nessuna cometa avrebbe potuto resistere così tanto.
L’altra ipotesi considera un asteroide come artefice del fatto, un piccolo asteroide che non abbia lasciato crateri nella sua esplosione, ma c’è chi invece afferma il contrario.
Insomma, nonostante una certezza scientifica in realtà non ci sia, non si può negare la grandezza dell’evento ma soprattutto il suo velo di mistero che ancora oggi, dopo un secolo, ha lasciato molta gente ad interrogarsi sull’accaduto.