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Bancarotta fraudolenta, GdF sequestra 500 mila euro a società settore rifiuti con sede nella Bat

Gli amministratori avrebbero trasferito l’intero ramo d’azienda contenente gli asset della società ormai decotta a favore della newco a prezzo vile e senza accollo dei cospicui debiti pendenti

Nella giornata del 19 settembre, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo-impeditivo funzionale alla confisca, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un ramo d’azienda del valore di oltre 500 mila euro, composto da un capannone industriale di circa 300 mq con il relativo terreno circostante di oltre 4.000 mq, automezzi, impianti, macchinari, arredi di uffici, autorizzazioni provinciali e iscrizioni all’Albo dei gestori Ambientali.

L’operazione costituisce l’epilogo di articolati approfondimenti investigativi eseguiti dalle fiamme gialle della Compagnia di Molfetta nei confronti di una società, operante nel settore della gestione dei rifiuti solidi urbani sita nella provincia B.A.T..

In particolare, le investigazioni hanno permesso di accertare (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della relativa verifica processuale nel contraddittorio con la parte) che, negli anni dal 2017 al 2023, la società oggetto del provvedimento cautelare è stata beneficiaria di ingenti distrazioni patrimoniali aventi ad oggetto beni – trasferiti mediante artificiosi contratti e a prezzi irrisori – a danno di una preesistente società operante nel medesimo settore e presso gli stessi locali, successivamente dichiarata liquidata giudizialmente.

Gli amministratori delle due società coinvolte sono attualmente indagati – in concorso – per l’ipotesi delittuosa di bancarotta fraudolenta per distrazione, per aver trasferito l’intero ramo d’azienda contenente gli asset della società ormai decotta a favore della newco a prezzo vile e senza accollo dei cospicui debiti pendenti.

La presente operazione costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio alla legalità assicurato dalla Procura della Repubblica di Trani in stretta sinergia con la Guardia di Finanza quale polizia economico-finanziaria, per la repressione dei reati di bancarotta fraudolenta – a tutela della leale concorrenza tra gli operatori economici rispettosi delle regole e dei creditori delle imprese oggetto di distrazioni patrimoniali – nonché degli illeciti in materia ambientale, con una maggiore attenzione verso la gestione illecita del ciclo dei rifiuti di organizzazioni criminali qualificate e radicate sul territorio.

Si precisa che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le persone indagate non sono state ancora rinviate a giudizio e non possono essere considerate colpevoli fino alla pronuncia di una sentenza definitiva di condanna.

 

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